Charles Dow

Charles Dow

Charles Dow

Charles Henry Dow nasce il 6 novembre 1851 da una famiglia contadina a Sterling, nel Connecticut. Resta orfano di padre all’età di sei anni. All’età di 21 anni, anche senza molta istruzione, riesce a trovare lavoro presso lo Springfield Daily Republican, nel Massachusetts. Il redattore, Samuel Bowles, gli insegnò a scrivere articoli in un certo stile e con una certa forma. Lavorò per lui fino al 1875.

Quel periodo lo aiutò ad affermarsi anche con altre testate giornalistiche, fu l’inizio di una brillante carriera. Nel 1880, Dow si trasferisce nella città di New York trovando lavoro presso il Kiernan Wall Street Financial News Bureau, dove scrive notizie finanziarie a banche e intermediari. Si rende presto conto che la sede ideale per le relazioni commerciali e finanziarie era lì.

Ha già ventinove anni e il suo lavoro principale è riferire notizie su Wall Street senza alcun pregiudizio, insieme al suo amico Edward Davis Jones. L’esempio che davano altri giornalisti era anomalo, scrivevano citando o gonfiando situazioni favorevoli a un’azienda per far salire i prezzi delle azioni, contro i piccoli o medi risparmiatori. Dow e Jones si rifiutavo con fermezza, non agevolavano notizie che potessero manipolare il mercato azionario.

I due colleghi arrivarono al punto di aprire un ufficio d’informazione finanziaria decidendo d’inaugurare la Dow, Jones & Company, nel novembre del 1882. Il loro quartier generale era sistemato nel seminterrato di un negozio di dolciumi. Charles Bergstresser era il capo finanziere della neonata compagnia.

Una delle particolarità dell’agenzia era la pubblicazione di un riassunto sulle notizie finanziarie del giorno, intitolato Lettera del pomeriggio per i clienti. Raggiunsero presto l’adesione di oltre 1.000 abbonati. Nell’anno 1889 l’agenzia contava 50 dipendenti. I due soci capirono che era il momento di allargarsi e fondare un vero e proprio giornale finanziario: l’8 luglio 1889 vide la luce il primo numero di The Wall Street Journal.  

Charles Dow e il suo giornale diedero un vero e proprio scossone al sistema delle informazioni del mondo finanziario, appannaggio solo dei brokers e dei magnati. Dow rendeva noto tutti i nomi delle aziende che non fornivano informazioni sui loro bilanci, o le falsificavano addirittura. Una vera spina nel fianco dei lupi del mercato selvaggio che miravano a far soldi facili.

Nell’anno 1896, anni di grandi fusioni, Dow colse l’occasione per concepire il Dow Jones Industrial Average. Segnando il prezzo di chiusura dei titoli di dodici società, sommando i prezzi delle loro azioni e dividendo per dodici, Dow raggiunse la sua media. L’indice Dow diventò un indicatore di successo per le attività del mercato azionario. Nel 1897, la società creato la stesso tipologia di media per venti azioni ferroviarie, la Rail Average. Oggi sono note come il Dow Jones Industrial Average e il Dow Jones Transportation Average e furono la base della Teoria di Dow, risultato di anni di osservazioni e studi.

La teoria di Dow rappresenta lo studio antenato dei più conosciuti principi della moderna Analisi Tecnica. Egli scriveva continuamente soltanto le sue osservazioni tra le pagine del suo giornale, ma non battezzò mai tale teoria, altri analisti dedussero che ne era nata una, in particolare Robert Rhea, e perciò la intitolarono la Teoria di Dow. Gli elementi di base rimangono validi ancora oggi nonostante la volatilità degli odierni mercati.

Charles Dow argomentava come i prezzi si muovessero lungo dei trend classificati primari, secondari e minori, a cui faceva corrispondere idealmente le maree, le ondate e i flutti dell’oceano. Il tempo impiegato da questi movimenti va da un anno a meno di tre settimane.

I principi fondamentali della teoria di Dow sono:

  1. Le medie scontano tutto.
  2. Il mercato ha tre trend: principale, secondario e minore.
  3. I trend principali hanno tre fasi.
  4. Le medie devono confermarsi tra loro.
  5. I volumi devono confermare il trend.
  6. Un trend è ritenuto in atto fino a quando non si ha prova del suo contrario.

Edward Jones si ritirò dal lavoro nel 1899, mentre Dow continuò fino al 1902, quando cominciò ad avere problemi di salute e Bergstresser nello stesso anno voleva ritirarsi. Stanchi, decisero di vendere la società a Clarence Walker Barron, il capo degli uffici stampa di Boston e Filadelfia, il quale acquistò la Dow, Jones & Company e il suo giornale per 130.000 dollari. L’investimento ha pagato rendimenti astronomici. Rupert Murdoch, Presidente della News Corporation, nel 2007 acquistò la stessa compagnia che Dow e Jones avviarono insieme per 5,6 miliardi di dollari.

L’ultimo editoriale di Dow riporta la data di aprile del 1902. Otto mesi dopo, il 4 dicembre 1902, morì nella sua casa al 161 di Lefferts Place, a Brooklyn, New York. Aveva solo 51 anni. È sepolto nel North Burial Ground a Providence, Rhode Island.

Citazioni

Nessun altro fattore è maggiormente responsabile delle perdite a Wall Street quanto l’orgoglio di ammettere i propri errori

Conoscere i valori significa conoscere il significato del mercato

L’unico fatto relativo a tutte le condizioni è che cambieranno

L’uomo che inizia a speculare sui mercati azionari, con l’intenzione di fare una fortuna, di solito va in rovina, mentre l’uomo che negozia con l’intenzione di ottenere un buon interesse per i suoi soldi a volte diventa ricco.

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