Hedging. Definizione, esempi e strategie

Hedging. Definizione, esempi e strategie

Hedging. Definizione, esempi e strategie

Prima di parlare di hedging, esponiamo cosa significa la parola hedge. Hedge significa copertura ed è un investimento o un’operazione costruita con l’obiettivo di ridurre l’esposizione al rischio. Il processo di riduzione del rischio attraverso un investimento o un’operazione di trading si chiama hedging (copertura).

Possiamo, quindi, definire l’hedging una strategia di gestione del rischio utilizzata per limitare o compensare la probabilità di perdita dalle fluttuazioni dei prezzi di materie prime, valute o titoli. È una tecnica particolarmente apprezzata e utilizzata dai trader più esperti del mercato. Normalmente, si applica al mercato del Forex ma può essere impiegata anche per altri tipi di strumenti.

In buona sostanza, la maggior parte delle operazioni di copertura compensano una o più posizioni aperte su cui si crede che ci sia un rischio elevato. L’hedging è un trasferimento del rischio senza l’acquisto di polizze assicurative.

A Wall Street, avere una polizza assicurativa, se un’operazione non fa profitto, non è un lusso, è una necessità. Questo è lo scopo e l’utilità dell’hedging, il modo in cui il mercato finanziario si protegge da una caduta al ribasso di un’operazione in titoli.

L’hedging è una tradizione secolare di Wall Street, ma può anche essere implementato in altre ambiti e transazioni finanziarie, come il mercato immobiliare per esempio, o quello degli oggetti da collezione. Le aziende utilizzano spesso strategie di copertura quando spendono denaro in attività e acquistano altre società.

I trader eseguono operazioni opposte a quelle primarie per proteggersi da eventuali perdite. L’hedging ha la stessa funzione di una polizza assicurativa, rende un trader preoccupato più sicuro nelle negoziazioni su un particolare mercato a elevato indice d’instabilità o di volatilità.

Esistono vari modi con cui è possibile applicare l’hedging. Facciamo un esempio generico: un trader acquista un titolo che tende a muoversi in modo inverso rispetto al titolo che tiene in portafoglio.

L’hedging impiega varie tecniche ma, fondamentalmente, implica l’assunzione di posizioni uguali e opposte in due mercati diversi (come i mercati cash e futures). La copertura è utilizzata anche per proteggere il proprio capitale dagli effetti dell’inflazione attraverso investimenti in strumenti finanziari ad alto rendimento (obbligazioni, titoli , azioni), immobili o metalli preziosi.

Adesso, entriamo nello specifico descrivendo una situazione di mercato reale. Ipotizziamo di avere una pozione long sull’indice inglese FTSE 100 a una data prima del referendum, per decidere se rimanere in Europa o no, la cosiddetta Brexit. Naturalmente siamo preoccupati, se il Popolo del Regno Unito votasse a favore e contro l’Unione Europea per noi sarebbe un danno certo, perché farebbe andare il mercato contro la nostra posizione, al ribasso.

Cosa potremmo fare per limitare il nostro rischio? Potremmo coprire la posizione andando corto, cioè al ribasso. Ora abbiamo due posizioni al mercato: la primaria al rialzo, di copertura al ribasso.

Al momento dell’evento cosa succede? Se il voto del Regno Unito è contro l’Europa e il mercato entra in una fase short, la nostra posizione primaria subirà delle perdite ma quella di copertura coprirà la perdita o parte di essa con il profitto generato.

Se il volume di entrambe le posizioni fosse lo stesso, potremmo avere quello che si chiama “full hedge”. Un hedge che elimina tutti i rischi legati a una posizione (tranne il costo della copertura stessa) è indicato come una copertura perfetta.

Il vantaggio del full hedge è che azzera il nostro rischio, ma, dall’altro lato, annulla anche il nostro profitto: se il Regno Unito avesse deciso di rimanere in Europa, facendo salire il valore del FTSE 100, non avremmo ricavato nulla per quella parte di movimento.

Il full hedge è eccezionale, ma rappresenta quella categoria di operazione molto elementare. La maggioranza dei trader utilizza solamente una copertura parziale per le proprie posizioni, tende a diversificare i portafogli con differenti strumenti finanziari non correlati tra loro, realizzando un hedge misto.

Scriviamo un esempio di mercato reale prendendo come riferimento il mercato americano. Ipotizziamo di avere delle posizioni al rialzo sullo SP 500 e sull’oro. Quale dinamiche di mercato potrebbero innescarsi? Se la condizione economica degli Stati Uniti fosse florida avremo dei profitti sullo SP 500 perché ne aumenterebbe il valore, ma se l’economia fosse molto debole e recessiva, gli investimenti si sposterebbero sull’oro, considerato bene rifugio, che ne aumenterebbe il valore e i nostri profitti.

Se prendiamo a riferimento il settore azionario, un chiaro esempio di hedging è quando un investitore acquista opzioni su azioni per ridurre al minimo il rischio di ribasso. Supponiamo che un investitore abbia 5.000 azioni in una società e che le azioni della società siano passate da 18 euro a 90 euro nell’ultimo anno. L’investitore rimane innamorato del titolo e delle sue prospettive, ma è preoccupato per la correzione che potrebbe accompagnare un movimento che potesse risultare anche forte.

Invece di vendere le azioni, l’investitore può acquistare una singola opzione put, che gli dà il diritto di vendere 5.000 azioni della società al prezzo di esercizio prima della data di scadenza (si chiama strike price). Se l’investitore acquista l’opzione put con un prezzo di esercizio di 90 euro, con scadenza a tre mesi, sarà in grado di garantire un prezzo di vendita a 90 euro, qualunque cosa accadesse al titolo nei prossimi tre mesi. L’investitore paga semplicemente il premio dell’opzione, che è essenzialmente un servizio fornito da alcune assicurazioni contro il rischio del ribasso.

Possiamo anche fare hedging con i futures per proteggerci da un investimento negativo o da un risultato finanziario. Facciamo l’esempio: l’azienda XXX lavora sfruttando metalli. I dirigenti sono preoccupati per il potenziale aumento del costo del metallo utilizzato per la produzione.

L’unico obiettivo sarà proteggere la propria azienda dalla perdita finanziaria e dal prezzo dei metalli alle stelle. La società decide di acquistare un contratto a termine (future) per bloccare il prezzo più basso al momento per quei metalli, evitando così un impennato e repentino rialzo. Se il prezzo del metallo sale, la società è tutelata perché guadagna sull’esecuzione del contratto future.

Esiste anche un rischio che l’azienda deve assumersi, il prezzo al ribasso. Il costo dei metalli potrebbe anche diminuire rispetto al prezzo “bloccato” con il future, che sarà certamente superiore al prezzo effettivo del metallo quando verrà eseguito il contratto. In questo caso, la società perde del denaro sul contratto future.

L’hedging si esercita anche tramite Asset Allocation. I gestori di fondi coprono abitualmente i loro fondi distribuendo il rischio, azione nota come diversificazione, in tutto il loro portafoglio. Esempio: il gestore del fondo può diversificare il proprio portafoglio in questo modo:  35% titoli statunitensi; 20% di azioni internazionali; 35% di obbligazioni; 10% in contanti.

Questa strategia di copertura, denominata diversificazione, funziona riversando il rischio tra le diverse classi di attività, in modo che le perdite in una categoria possano compensare le perdite in un’altra categoria.

L’Hedging è spesso confuso con gli Hedge Fund. L’Hedging, applicato al vostro portafoglio, o alla vostra attività, riguarda la riduzione del rischio o il suo trasferimento. È una strategia valida che può aiutare a proteggere il portafoglio, la casa e gli affari dall’incertezza.

Molti Hedge Funds, al contrario, si assumono il rischio che le persone vogliono trasferire. Assumendo questo rischio aggiuntivo, sperano di beneficiare dei relativi premi previsti.

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