Indice FTSE 100

FTSE 100, Financial Times Stock Exchange

Indice FTSE 100

FTSE è un acronimo e sta per Financial Times Stock Exchange, che in realtà è una società di proprietà della Borsa di Londra, prima di proprietà congiunta della London Stock EXchange e del Financial Times, chiamata FTSE Group che si concentra sulla fornitura di analisi dell’indice.

L’indice FTSE 100 misura lo stato di salute dell’economia britannica e delle aziende quotate in esso, 100 titoli azionari di società con sede nel Regno Unito e in altri paesi e quotate sul London Stock Exchange. Esse rappresentano circa l’81% dell’intera capitalizzazione della London Stocks Exchange.

La London Stock Exchange Group è l’holding nata nel giugno del 2007 dalla fusione tra la Borsa di Londra e la Borsa Italiana, avvenuta per acquisizione di quest’ultima da parte della Borsa londinese, con un’offerta da 1,6 miliardi di euro. Questa è la ragione perché il maggiore indice della Borsa Italiana porta la stessa denominazione: FTSE MIB.

L’indice FTSE 100 è uno dei più rilevanti indici d’Europa e del mondo, sono moltissimi gli investitori che ne seguono l’attività ogni giorno.

Le società del FTSE 100 sono grandi indicatori della ricchezza complessiva per quanto riguarda le società del Regno Unito che si classificano nell’indice azionario, anche se non dovrebbe essere utilizzato per valutare gli aspetti complessivi dell’economia della stessa Inghilterra, poiché molte delle società non hanno sede nel Regno Unito e sono significativamente influenzati dai tassi di cambio della Sterlina.

Una migliore informazione dell’economia britannica ce la darà sicuramente l’indice FTSE 250, giacché contiene una percentuale minore di società internazionali, anche se l’indice FTSE All-Share è più completo, ma il FTSE 100 è di gran lunga l’indicatore del mercato azionario del Regno Unito più utilizzato. La performance del FTSE 100 riflette quindi le condizioni economiche globali più che quelle britanniche.

Altri indici presenti nel Regno e correlati al FTSE 100 sono: l’indice FTSE 250 (che comprende le 250 maggiori società successive al FTSE 100), l’indice FTSE 350 (che è l’unione di FTSE 100 e 250), l’indice FTSE SmallCap e l’indice FEDE Fledgling. FTSE All-Share aggrega FTSE 100, FTSE 250 e FTSE SmallCap.

L’indice FTSE 100, noto anche come Footsie, è stato introdotto per la prima volta il 3 gennaio 1984 partendo dal valore base di 1.000 punti.  È dotato di stock blue-chip. Le azioni Blue chip sono società finanziariamente molto solide. Queste società sono quei leader di mercato nei settori principali e hanno una capitalizzazione di miliardi di sterline.

Le 100 società sono disciplinate in base al diritto societario britannico per le società costituite ai sensi del Companies Act del 2016. Le società sono aggiornate in base alla capitalizzazione di mercato ogni tre mesi.

Le azioni incluse nell’indice sono selezionate in conformità ad alcuni criteri:

  • La capitalizzazione (dove le società più grandi hanno un impatto maggiore sull’indice rispetto alle società più piccole che sono incluse. Se un’azienda più piccola subisce delle perdite, quindi, le aziende più grandi avranno più influenza sulle operazioni di trading e sull’indice);
  • Assicurare un livello di flottante del 20% (azioni pubblicamente negoziabili)
  • La liquidità, misurata dalla velocità del turnover del flottante (pari almeno a 0,5% mensile misurata sulla base dei dati concernenti gli ultimi 10-12 mesi).

Il FTSE 100 è un indice value weighted, ossia viene calcolato come media ponderata dei prezzi delle azioni che lo compongono dove i fattori di ponderazione rispecchiano la capitalizzazione di ogni titolo.

Tra i maggiori marchi mondiali presenti e più conosciuti all’interno dell’indice notiamo: Barclays, Berkeley, Burberry, CocaCola HBC, Compass, HSBC, Lloyds, Morrison, Royal Bank, Rolls Royce, Tesco, Vodafone, Unilever.

I prezzi delle azioni quotate nell’indice FTSE 100 delle azioni quotate nel Regno Unito sono aggiornati e pubblicati in tempo reale ogni 15 secondi mentre il mercato è aperto, dando la più precisa rappresentazione dell’indice.

Il FTSE 100 è periodicamente sottoposto a controllo. L’istituto FTSE Europe Regional Committee ha la gestione ordinaria in materia di revisione per nuovi inserimenti o cancellazioni. Le revisioni ordinarie aventi per oggetto i titoli che meritano di essere inclusi o esclusi dall’indice avvengono trimestralmente, di solito nei mesi di marzo, giugno, settembre e dicembre.

Le più grandi società dell’indice FTSE 250 sono promosse se la loro capitalizzazione di mercato le colloca tra le prime 90 aziende del FTSE 100.

Per fare un esempio, alla fine del 2006 la soglia stabilita per entrare era fissata a 2,9 miliardi di sterline. Al 29 dicembre 2006 le sei più grandi società che componevano l’indice erano BP, Royal Dutch Shell, HSBC, Vodafone, Royal Bank of Scotland e GlaxoSmithKline, che valevano più di 60 miliardi di sterline ciascuna.

Se il numero delle nuove capitalizzate è superiore al numero di quelle che sarebbero escluse, sono eliminate dal paniere FTSE 100 anche quelle società presenti che possiedono una più bassa capitalizzazione. Viceversa, se il numero delle nuove capitalizzate è inferiore al numero delle escluse, allora sono inserite anche quelle società che possiedono un’elevata capitalizzazione.

Ulteriori modifiche vengono apportate nel caso di: fusioni, acquisizioni, scissioni, spin off, oppure sospensione dalla quotazione per un periodo superiore a 10 giorni o in base alla variazione del numero di azioni emesse e in circolazione.

L’orario di apertura è alle 08:00 (ora locale del Regno Unito – GMT in inverno, BST in estate) e l’orario di chiusura alle 16:30, dal lunedì al venerdì. Il valore di chiusura è quindi preso alle 16:35.

Il valore del FTSE 100 si basa sui prezzi delle azioni, quindi il valore dell’indice cambierà solo quando i mercati sono aperti e i prezzi si stanno muovendo.

L’indice FTSE 100 è spesso influenzato da una lunga serie di fattori. I report sugli utili delle azioni quotate sono solo uno dei motivi che guidano l’indice. Un risultato positivo o negativo ha certamente conseguenze rilevanti sul prezzo di un’azione e, di conseguenza, si riflette sull’indice.

I cambiamenti riguardanti determinati settori industriali specifici, che sono presenti sull’indice, possono avere effetti notevoli sullo strumento. Facciamo un esempio: quando il prezzo del petrolio è basso, i settori che si riferiscono al petrolio come le attività di estrazione, quelle di costruzione e i produttori di petrolio subiscono un calo, portando giù con loro anche il FTSE 100.

Anche se la maggior parte delle società che compongono il FTSE 100 sono basate nel Regno Unito, le notizie e le manovre politiche ed economiche provenienti dall’Europa hanno le loro conseguenze.

I profitti di molti delle componenti del FTSE 100 sono generati oltre i confini britannici. Le 5 società operanti nel settore del petrolio possono essere influenzate da eventi che accadono in Medio Oriente e negli Stati Uniti. Oltre a questo, come tutti i misuratori macroeconomici britannici, i report sull’inflazione del Regno Unito dalla Banca d’Inghilterra e i cambiamenti sul tasso d’interesse influenzano la performance del FTSE 100. 

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