Jackson Hole. Il meeting dei banchieri centrali di tutto il mondo
I banchieri centrali di tutto il mondo si riuniscono in Wyoming per il tradizionale appuntamento che fa il punto della situazione sul futuro dell’economia mondiale. C’è molta attenzione sui mercati, specialmente sulla tempistica di una possibile uscita dal Quantitative easing dell’eurozona e sulle prossime decisioni della Fed.
Jackson Hole è il tradizionale simposio che da 35 anni riunisce in Wyoming i banchieri centrali di tutto il mondo e che comincia domani. Gli occhi dei mercati sono puntati sulle prossime scelte dell’istituto di Francoforte, per cercare capire quando la Bce deciderà l’uscita dal Quantitative easing. Il presidente Draghi parlerà venerdì sera.
A Jackson Hole il mercato vuole anche capire se proseguirà la normalizzazione della politica monetaria americana. A metà giugno nell’annunciare il ritorno dei tassi di interesse sopra l’1% la Yellen ha dimostrato fiducia nell’economia americana e nella sua crescita «a ritmo moderato». La stessa, a Jackson Hole, dovrebbe dare un segnale anche sull’intenzione della banca centrale americana di avviare il processo di riduzione del bilancio, esploso con la crisi a 4.500 miliardi di dollari. La Yellen appare molto critica su Trump.
Noi abbiamo un euro forte, che ha raggiunto i massimi da otto anni nei confronti della sterlina, avanzando sul dollaro. In questo scenario cerca di muoversi Draghi, che deve fare i conti con le richieste della Germania per cessare la fase del QE entro l’anno. Il presidente della Bundesbank Jens Weidmann, infatti, vuole che gli acquisti di titoli sui mercati da parte della Bce non dovrebbero essere prolungati. Il tapering (l’uscita dal Qe) dovrebbe essere annunciato con chiarezza. Draghi ha evidenziato «il successo di queste politiche a sostegno dell’economia e dell’inflazione, sia nell’area euro sia negli Stati Uniti». Ha invitato le banche centrali ad avere una «mentalità aperta» di fronte all’economia che cambia e alle nuove sfide che si presentano. Ha dichiarato: «Quando il mondo cambia, come è successo 10 anni fa, le politiche, soprattutto quelle monetarie, devono adeguarsi».
Intanto, per chi fa trading intraday, cercate di stare attenti, perchè potresti subire sbalzi di movimenti apparentemente senza alcuna giustificazione, ma in realtà ci potrebbero essere state delle reazioni ai discorsi dei banchieri centrali. Occhio e buon trading.
Trading Bull Club