Jesse Livermore

Jesse Livermore

Jesse Livermore

Jesse Lauriston Livermore è nato a Shrewsbury, il 26 luglio 1877; abbandona questa terra per andare a New York, il 28 novembre 1940. È stato uno dei più grandi e famosi speculatori del XX secolo, che aveva correttamente predetto i crolli del 1907 e 1929, e che approfittò anche di questi eventi per guadagnare una notevole quantità di denaro.

Oggi è considerato come un pioniere dell’ambito speculativo, nonostante abbia operato in un’epoca in cui gli strumenti di analisi di mercato erano molto meno sviluppati rispetto ai giorni nostri. È stato un economista statunitense conosciuto per aver creato e distrutto immense fortune e per aver effettuato vendite allo scoperto durante i crash del mercato azionario del 1907 e 1929. Le sue size d’investimento erano abbastanza elevate e rischiose, della serie: o vinco o perdo tutto. I suoi investitori erano abituati a questo, e partecipavano consapevolmente al rischio.

Era no dei più vistosi e temuto tra i trader del suo tempo. Quando Jesse Livermore investiva su un titolo, gli altri erano costretti a chiedersi il perché. Lasciava sempre il suo segno, non c’era compromesso, se credeva in un’operazione scagliava subito la sua freccia.

Livermore fece degli errori che lo portarono al collasso finanziario e, contemporaneamente, utilizzava tecniche e qualità che lo condussero a impressionanti prese di profitto. Fu un uomo così sventurato e nello stesso abile tale da essere addirittura accusato di aver favorito, se non determinato, il gigantesco crash del 1929 e tutte le successive difficoltà dei mercati americani fino al 1940, anno in cui decise di togliersi la vita.

Jesse Livermore si suicidò nella toilette del bar Sherry Netherland Hotel, il 28 novembre del 1940, dopo aver scritto un drammatico biglietto di addio in cui prendeva atto del fallimento della propria esistenza, piena di grandi opportunità gettate al vento, di matrimoni sbagliati e il ritrovamento della pace mediante l’utilizzo dell’alcool. Si dice che lo abbia fatto non tanto per il collasso finanziario, ma perché aveva scoperto la terza moglie Harriet, alcolizzata a livelli estremi, in una relazione con un agente proibizionista.

La storia è d’accordo sul fatto che commise un grave errore. Aveva un’abilità straordinaria a creare profitto, era una macchina di soldi. Però, dopo aver accumulato decine di milioni di dollari fu travolto da un debito rilevantissimo, che probabilmente fu una delle cause della sua tragica fine.
Condusse una vita caratterizzata dallo sfarzo assoluto, ma cominciamo dal raccontare l’inizio della sua carriera.

Jesse Livermore cominciò a Boston, quando era un giovanissimo addetto alle annotazioni delle variazioni dei prezzi. Capì fin da subito che era dotato di un eccezionale intuito. Riusciva a memorizzare, fin dai primi giorni, i movimenti delle quotazioni che precedevano ai grandi rialzi o agli impetuosi ribassi.

Intellettualmente padrone dei suoi studi e delle sue personali deduzioni, iniziò a investire e a sbancare le piccole agenzie per scommettitori, le uniche alle quali poteva accedere a causa della sua giovane età. Diventato maggiorenne, e libero finanziariamente, si trasferì a New York.  Operare direttamente sul primo mercato del mondo gli consentì guadagni vertiginosi.

Jesse Livermore aveva capito che possedeva una grande caratteristica, che funzionava perfettamente: l’ intuizione dei pattern che precedevano le inversioni di un trend. Come un segugio dotato di fiuto, e consapevole del suo dono, mise a frutto quanto più possibile gli era congeniale per arricchirsi sui mercati finanziari.

Era molto disciplinato nelle sue operazioni, cosa che gli riusciva male nella vita privata. Aveva la straordinaria capacità di attendere i buoni segnali, quelli che erano stati frutto del suo studio, e senza tentare di forzare il corso dei vari trade, emotivamente e senza un senso, rastrellava sempre recipienti di denaro. Sosteneva che la primaria qualità degli investitori perspicaci era la calma. Pensava che: …molti traders non sono battuti dal mercato, ma si battono da soli, perché non riescono a controllarsi.

Questo è un tema valido su cui discutere ancora oggi. Il pensiero di Livermore sembra suggerisce ai tempi moderni che non è difficile mettere a punto una strategia vincente, è piuttosto difficile sapersi attenere alle sue regole. Bisogna saper mantenere il culo sulla sedia e aspettare!

Dobbiamo anche dire che Livermore era convinto che i profitti sui mercati finanziari potessero essere fatti solo all’interno dei grandi trend. Entrava solo alle sue condizioni e consigliava di stare fermi durante le fasi di lateralità. In queste fasi bisognava stare in agguato, come insidiosi felini, sosteneva.

I mercati finanziari erano una sfida intellettuale, che bisognava vincere con modestia, applicazione e carattere. Giudicava le attività di borsa non troppo fantasiose e che non erano in grado di riservare troppe sorprese. La storia della speculazione era già stata abbondantemente scritta ed è vecchia come le montagne, diceva.

Come detto in precedenza, Jesse Livermore aveva identificato e consolidato dei parametri di operatività. Ignoranza, avidità, paura e speranza sono i quattro peccati dello speculatore. Uno dei suoi ripetuti pensieri che ci può dire tanto circa la sua operatività era: se ho in portafoglio un titolo che va male, non devo sperare che vada prima o poi bene, bensì temere che peggiori ancora. All’opposto, se ho un titolo che va bene. Era stato uno dei pionieri, a suo modo, del controllo delle emozioni.

Un’altra sua espressioni che può farci riflettere molto è: nessun suggerimento riservato, la cosiddetta dritta dei bene informati, può portare all’arricchimento, così come nessun libro può insegnare l’arte della speculazione. Essa è ben più magistralmente illustrata dal severo studio dei propri errori. Purtroppo, questi ultimi possono anche essere pesantissimi, perché il destino non sempre ti permette di fissare il costo del tuo apprendimento.

È conclamato che Livermore utilizzava molto l’istinto, il suo infallibile intuito. Acquistare un titolo durante un rialzo dei prezzi è la tecnica migliore per acquistare, sosteneva. E lo stesso discorso, ovviamente, vale per il ribasso: vendere allo scoperto e a piene mani quando un titolo ha imboccato la china discendente! Non si soffermava tanto sulle spiegazioni, non ce n’era ragione. Se un’onda è abbastanza forte, porta la tua tavola di self e cavalcala, questo era il concetto.

Ricordava sempre ai suoi ammiratori che la vita dello speculatore era impegnativa e durissima. La mente e il fisico devono essere continuamente in azione. Rilassarsi può voler significare una rapida perdita del capitale.

Certamente Jesse Livermore fu un trader di razza, un uomo capace di distinguersi nel mondo della finanza. Voglio chiudere ricordando alcune delle sue regole che lo portarono a immensi profitti:

  • 1) individuare i punti di svolta e stare in agguato;
  • 2) seguire sempre i grandi trend, sia la rialzo che al ribasso;
  • 3) liquidare le posizioni in perdita e mantenere il più a lungo possibile quelle in profitto;
  • 4) non credere alle informazioni riservate e imparare dai propri errori;
  • 5) lavorare e concentrarsi senza posa sull’andamento dei mercati.
  • 6) Non entrare al mercato quando non ci sono chiare opportunità.
  • 7) Non seguire troppi titoli.

Jesse Livermore ha avuto molto successo nella carriera di trader, ma ha anche perso la sua fortuna diverse volte. Con umiltà ha sempre avuto la forza di ammettere quando commetteva un errore, e quando perdeva molto denaro si formulava i seguenti quesiti:

  1. Le regole per il trading dove non sono state completamente formulate? Cercando di rispondere a questa domanda, alla fine arrivava sempre al punto che per la maggior parte delle sue perdite non era questo il caso.
  2. Le regole non sono state seguite.

Per tenere a bada i profitti basta non rispettare le regole. Per essere profittevoli, dobbiamo effettivamente creare un sistema di trading redditizio, e quindi dobbiamo rispettarlo in tutte le fasi della nostra operatività.

Jesse ha definito alcuni parametri per un semplice sistema di trading: attendere i punti chiave (pivot point) prima di entrare in un trade.

Quando i punti entrano in gioco, entra in un trade usando un buffer, e muoviti nella direzione della tendenza. Lascia che il prezzo determini le nostre azioni e rimani dentro con le operazioni redditizie, finché non ci sono buone ragioni per uscire dal mercato. Le perdite dovrebbero essere piccole e il trading dovrebbe essere evitato quando non ci sono chiare opportunità. Quando ci sono opportunità di trading, scambia le azioni che hanno maggiori probabilità di muoversi di più.

Un grande trader che aveva un grosso handicap: reinvestiva sempre tutto senza mai costituire un “capitale separato” dei suoi tanti profitti. Il suo amico William Derbert Gann glielo rimproverava sempre. Questa debolezza lo portò alla disfatta finale.

Gann lo definì pubblicamente un uomo d’onore. Nell’anno 1913 operavano insieme con il broker Murray Mitchel and Company, e a causa di Jesse Livermore e le sue operazioni ad altissima leva questo broker fallì. Come conseguenza Gann perse anche i suoi soldi. Jesse Livermore tornò alla ribalta nell’anno 1917, guadagnando grosse quantità di denaro. In quell’occasione volle pagare non solo i soldi che Gann aveva perso, ma anche quelli di tutti gli altri traders che avevano il conto alla Mitchell. Non era obbligato, anche i giudici del tribunale fallimentare lo avevano esonerato dal farlo. Ma nel 1934 quando riperse di nuovo tutti i soldi, Gann lo sostenne e convinse anche altri traders ad aiutarlo. Con quell’aiuto Livermore rifece di nuovo grandi fortune.

Edwin Lefèbre ha fatto un lavoro di ricostruzioni tecnico-biografica con il testo Reminiscences of a Stock Operator, generato da “How to Trade Stocks” di Livermore stesso, dai quali è possibile notare le regole base per il trader di ogni tempo e luogo

Le citazioni:

  • Il trading è il lavoro più affascinante del mondo. Ma non è un lavoro per gli stupidi, i mentalmente pigri, persone di inferiore equilibrio emotivo, avventurieri che pensano di diventare ricchi in poco tempo. Questi moriranno poveri;
  • Fidatevi delle vostre opinioni soltanto quando il mercato le conferma. I mercati non sbagliano mai, mentre le opinioni sono spesso infondate;
  • Dopo aver passato molti anni a Wall Street e dopo aver guadagnato e perso milioni di dollari vi voglio dire questo: non sono mai state le mie idee che mi hanno reso molto. E’ sempre stato il mio star seduto. Capito? Star seduto fermo! Non è difficile capire il mercato. Si trovano sempre un mucchio di rialzisti all’inizio di un ciclo di rialzo ed un mucchio di ribassisti all’inizio di un ciclo di ribasso. Ho conosciuto molti che riuscivano ad iniziare a comprare ed a vendere nel momento a loro più favorevole. E la loro esperienza invariabilmente assomigliava alla mia: non diventavano mai veramente ricchi. Persone che riescono a vedere giusto e a star seduti fermi non sono comuni. Per me è stata una delle cose più difficili da imparare. Ma è solo dopo cha la si capisce che cominci veramente a guadagnare;
  • Nella speculazione, le grosse somme si guadagnano nelle operazioni che sin dall’inizio presentano le caratteristiche giuste;
  • Lo studio, l’esperienza e lo spirito d’osservazione sono gli strumenti dello speculatore di professione;
  • L’errore più grossolano nell’attività speculativa è quello di mediare le perdite;
  • I nemici più temibili dello speculatore sono quelli che trova dentro di sé: la paura e la speranza. Quando il mercato si muove contro di noi, speriamo sempre che sia l’ultimo giorno e perdiamo più del necessario; quando si muove a nostro favore temiamo di perdere i nostri profitti e vendiamo troppo presto. Bisogna invertire questo modo di comportarsi: quando siamo portati a sperare. In altre parole, dobbiamo temere che un certo profitto diventi più consistente;
  • Muovetevi quando si muovono i prezzi e non aspettate di conoscere prima le ragioni che determinano il movimento. Le ragioni le conoscerete dopo;
  • Se non riuscite a guadagnare operando sui titoli più importanti e più attivi, non riuscirete a guadagnare in borsa;
  • Quando si sbaglia un’operazione la cosa migliore è non pensarci troppo se per non trarne un insegnamento per il futuro. Ci saranno altre occasioni per guadagnare ed è inutile piangere sul latte versato. Le operazioni sbagliate sono il prezzo che si paga per imparare;
  • Per operare serenamente e con fiducia, bisogna superare l’incertezza e l’indecisione, specialmente quella che ci viene trasmessa dagli altri che cercano di convincerci di qualcosa di cui noi stessi non siamo convinti;
  • Wall Street non cambia mai, cambiano le tasche, cambiano le azioni, ma non Wall Street. Perché la natura umana non cambia mai; ·        Sono giunto alla conclusione che è necessario saper interpretare se stessi, almeno quanto è necessario saper leggere il mercato; ·        La gente ama le “dritte”! Non solo ama darle, ma vuole anche riceverle. A volte è divertente osservare persone intelligenti che le cercano a tutti i costi. In verità, pochi ne traggono benefici reali. Fate attenzione alle informazioni riservate. Se fosse così facile fare soldi, nessuno si preoccuperebbe di farli fare a voi;
  • Non è tanto importante comprare al prezzo più basso possibile quanto comprare al momento giusto;
  • Non vendete mai un titolo soltanto perché sembra aver raggiunto un prezzo elevato.;
  • Seguire l’esperienza può farti sbagliare di tanto in tanto. Ma a non seguirla saresti veramente un asino;
  • Comprate quando il titolo tocca un nuovo massimo dopo una reazione normale;
  • Fintanto che un titolo si comporta come dovrebbe, non abbiate fretta di vendere;
  • Non acquistate mai un titolo soltanto perché ha perso buona parte del suo valore rispetto al massimo precedente;
  • Non permettete alle vostre operazioni speculative di diventare operazioni di investimento;
  • Le somme che si perdono nelle operazioni speculative sono di gran lunga inferiori alle grosse somme che invece si perdono lasciando correre i propri investimenti;
  • Non acquistate mai un titolo che si muove contro la tendenza del suo settore di appartenenza;
  • Una perdita non mi preoccupa mai dopo che l’ho subita. La dimentico in una notte. Ma l’avere torto, il non accettare una perdita, ecco ciò che danneggia la tasca e l’anima;
  • I movimenti importanti richiedono del tempo per maturare;
  • Meglio controllare l’andamento di pochi titoli che cercare di seguirne molti;
  • Il titolo guida di oggi potrebbe non esserlo tra due anni;
  • Non siate rialzisti o ribassisti nei riguardi di tutto il mercato soltanto perché un titolo in un settore ha chiaramente invertito il suo trend;
  • Utilizzate gli stop loss in modo che protegga i profitti;