Jim Rogers
James Beeland Rogers Jr. è nato a Baltimora, nel Maryland, il 19 ottobre 1942. Attualmente è il presidente della Rogers Holdings, si è distinto per essere un grande investitore americano che ha avuto molto successo sui mercati finanziari.
Nel 1964, all’età di 22 anni, dopo aver ottenuto il Bachelor alla Yale University, comincia la sua prima esperienza di lavoro a Wall Street, alla Dominick & Dominick. Jim Rogers ha iniziato a operare sui mercati finanziari con un proprio conto personale nel 1968, con un capitale veramente esiguo, 600 dollari.
Nel 1970, venne assunto alla Arnhold & S. Bleichroeder, dove ha avuto l’occasione di stringere amicizia con George Soros. I due creano la Quantum Group of Funds, realizzando guadagni pari a +4200% in dieci anni.
Dopo questa esperienza, nel 1980, decide di ritirarsi e andare in pensione, alla giovane età di 37 anni, non rinunciando alla gestione del proprio portafoglio. Tra le altre esperienze, Jim Rogers ha insegnato alla Columbia Business School University di New York, chiamato alla cattedra di Economia e Finanza, e nel 1998 ha creato il “Rogers International Commodity Index”.
Nonostante i suoi successi ha sempre dichiarato di essere uno dei peggiori trader del mondo, perché si sempre ritrovava nella condizione di ricoprire posizioni per molti anni. In un’intervista al The Politic affermava: Sono pessimo nel timing. Sono pessimo nel timing. Ho capito me stesso e ho imparato che mi muovo sempre prima e troppo presto. Mi sbaglio sempre, non saprei.
Ha sempre sottolineato la differenza tra un trader e un investitore, il primo deve preoccuparsi principalmente dell’andamento del mercato azionario, il secondo deve concentrarsi sulla selezione delle azioni con le migliori possibilità di sovraperformare il mercato in generale. In altre parole, l’investitore deve andare alla ricerca di operazioni a lungo termine, mentre il trader può permettersi molta più flessibilità, rialzo o ribasso, lungo o breve non ha importanza.
Inoltre, ritiene che sia pericoloso per i Trader non dedicarsi a una buona analisi prima di entrare al mercato. Il trader deve essere costantemente in simbiosi con i mercati in cui opera e deve prendere costantemente appunti. Coloro che non imparano dal passato sono destinati a soffrire nel lungo periodo.
Per Jim Rogers un trader discrezionale è sempre il vero trader. In un’intervista sempre al The Politic sostenne: un trader è sempre un trader! I programmi? Anche loro commettono errori se il trader non gli insegna come fare.
Rogers è molto ricordato per la sua corretta intuizione rialzista sulle materie prime negli anni ’90. Uno degli investimenti più famosi di Jim Rogers fu quello nell’oro all’inizio della fase di Paul Volcker alla FED, ad inizio anni ‘80. L’oro guadagnò più del 70% in qualche mese, prendendo alla sprovvista un gran numero di operatori.
Cultore di questi mercati, nel 2005 è portato a scrivere Hot Commodities: How Anyone Can Invest Profitably in the World’s Best Market. Il tema principale di questo libro sono le commodities e le descrive come uno dei migliori investimenti al mondo, soprattutto nel medio e lungo periodo. L’ultimo suo libro è stato Street Smarts: Adventures on the Road and in the Markets, 2013.
Le posizioni prese, secondo il suo metodo, sono sempre motivate da una ragione di analisi fondamentale. No a rumor, voci di corridoio, articoli sensazionalistici o all’analisi solo ed esclusivamente tecnica. Per investire con successo nel lungo periodo bisogna conoscere la macroeconomia, le aree geografiche, le banche centrali e i fondamentali delle aziende in cui si investe.
Jim Rogers considera Wall Street un luogo molto eccitante, dove un uomo può vivere e raggiungere facilmente i suoi primi 100 anni. Nel mondo degli investimenti tutto cambia, sostiene. Si può andare a lavoro alle 10 e conoscere lo stato esatto del mondo. Alle 11 vedi un puzzle tridimensionale. Tutto cambia. Il mondo intero cambia costantemente, ed è questo il bello degli investimenti: il cambiamento costante. Niente è stabile. Per me è una cosa molto eccitante.
Questo è uno dei motivi per cui Wall Street mi è piaciuta così tanto. È stata una sfida costante. E, naturalmente, cerchi di superare in astuzia tutti nel mondo. è un misurarsi contro tutti, ovunque, che si trovino in Cile o a New York, stanno tutti cercando di capire cosa accadrà nei mercati.
Oltre ai mercati finanziari Jim Rogers ha un’altra forte passione: scrivere libri, dove descrive dettagliatamente i suoi avventurosi viaggi nel mondo. Nella sua vita ha percorso sei continenti per oltre 100.000 miglia, conseguendo un record nel Guinness dei Primati.
Allo scoppio della crisi finanziaria del 2006, Rogers ha dichiarò con ostinazione che la colpa principale era delle banche centrali, in particolar modo della Federal Reserve. Sostenne che la cura migliore per l’economia è far fallire le banche nel futuro prossimo, invece di salvarle attraverso nazionalizzazioni.
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