La scelta di un broker
Una delle più importanti decisioni di un trader è la scelta di un broker. Scegliere un broker è facile ma nello stesso tempo risulta difficile. Perché?
Per prima cosa andiamo a vedere cos’è un broker:
- sono quegli intermediari che eseguono ordini al mercato per conto dei clienti. Il loro compito è quello di intercedere tra il mercato da una parte, e gli investitori o i trader dall’altra.
- forniscono al cliente le quotazioni di mercato dei vari strumenti finanziari, attraverso delle piattaforme di trading specializzate, oggi direttamente da casa. La pratica del telefono, più utilizzata un tempo, oggi può considerarsi in declino;
- diversi fanno anche da sostituto d’imposta. Calcolano e pagano le tasse sul capital gain realizzato per il trader , sotto la voce di redditi diversi o sul reddito da capitale generato. Calcolano e conservano le minusvalenze in caso il trader non abbia realizzato profitti, ma perdite.
La prima base fondamentale per la scelta di un broker è stabilire cosa si vuole fare e con quali mercati si vuole lavorare. Ogni broker tratterà una parte di prodotti finanziari e non è detto che ci sono inclusi i nostri. Le commissioni: a secondo della tipologia dei mercati i broker applicano condizioni diverse.
Sul web troviamo decine di broker pronti a offrire servizi a prezzi eccezionali e a condizioni interessanti, ma come scegliere un broker serio e affidabile? Sì affidabile, perché sappiate che non tutti lo sono.
Questo fa parte anche del money management, tutelare i propri soldi dal rischio di non vederli più. Questo è un tema su cui molti traders o pseudo formatori glissano e scivolano di brutto. Non se ne parla, è considerato quasi un tabù.
Ma perché un trader non deve condividere notizie e storie che possano tutelare altri traders? Sarebbe una mossa molto intelligente condividere le disfunzioni dei brokers per eliminare i furbetti dal mercato e fare in modo di far lavorare solamente quelli seri.
Ungiorno, penso, i traders lo capiranno. Andiamo all’argomento. Noi consideriamo il denaro energia, energia che spendi per averlo e riaverlo. Di conseguenza esso stesso è energia e quindi ha il massimo rispetto da parte nostra, che siano i nostri o i vostri soldi.
È per questo che ci sentiamo di dare ai colleghi, e soprattutto ai neofiti, dei semplici suggerimenti che possano tutelare i loro risparmi.
I broker si identificano in due grandi tipologie: broker Dealing Desk e broker No Dealing desk.
C’è da dire però, che molti broker, soprattutto i più grossi, propongono ai loro clienti entrambe le soluzioni, a seconda del tipo di deposito che viene effettuato o della scelta del cliente.
Una regola comune è il dealing desk per i depositi meno importanti e la scelta del No dealing desk ai depositi più rilevanti. Dipende tutto dal broker.
Come per ogni prodotto, ovviamente, le differenti opzioni presentano condizioni dell’offerta differenti in termini di commissioni, spread, tempi di esecuzione degli ordini, etc.
Vediamo nel dettaglio le principali caratteristiche di questi brokers. Chi è il Dealing Desk?
È il broker che oltre a svolgere il semplice compito di intermediario, può egli stesso fare direttamente da controparte (cosiddetto Market Maker).
In un processo normale, ritenuto anche dal pensare comune, i broker, quando ricevono gli ordini dei loro clienti, li passano direttamente al mercato dove viene trovata una controparte, che consente all’ordine di essere eseguito.
Di contro, può succedere che, nel caso in cui non si trovi una controparte, o se il broker lo ritenga più conveniente, ci ritroviamo egli stesso da controparte all’operazione, senza passare dal mercato.
Cosa vuol dire in pratica? Quando il cliente chiuderà l’operazione, se in guadagno, il broker andrà a perdere i propri soldi o incasserà direttamente i soldi persi dal cliente in caso contrario.
Questa tipologia di broker guadagna non solo con spread, ma anche facendo trading contro i propri clienti perché si pone da controparte. Non c’è nulla di illegale in questa attività (fare trading contro i clienti), se abbiamo a che fare con un broker serio. Molti non lo sono stati, utilizzando sotterfugi hanno modificato le quotazioni del mercato in modo artificioso camuffandole.
Questi brokers si chiamano market makers. Controllano i prezzi della domanda e dell’offerta e di fatto creano un mercato artificioso dei tassi di cambio delle valute. Per loro è veramente poco rischioso fissare la percentuale degli spreads fissi, cosa che non può fare con molta facilità il No Dealing Desk.
Facciamo un esempio concreto di come funziona tutto il processo di quando immetti l’ordine al mercato. Per soddisfare la richiesta il broker cercherà per prima fra i propri clienti che vi sia un ordine di vendita che coincida con la tua richiesta di acquisto. Se agganciato a un fornitore di liquidità passerà a quest’ultimo l’onere dell’esecuzione.
Il fornitore di liquidità non è altro che un’azienda finanziaria di grosse dimensioni in grado di acquistare o vendere rapidamente delle posizioni finanziarie in blocco. In questo modo il broker minimizza il rischio, perché guadagna solo lo spread, non dovendosi esporre per aprire una posizione da controparte.
Se non dovesse trovare ordini che soddisfino la nostra richiesta di acquisto, il broker dovrà per forza posizionarsi al nostro opposto per garantirci l’esecuzione dell’ordine. A quel punto, non siamo contro il mercato: se si guadagna il broker perde, viceversa, se si perde, il broker incassa direttamente.
Le caratteristiche del Dealing Desk le possiamo descrivere in questo modo:
- requote frequenti in modo che la tua immissione al mercato non è mai eseguita alla quotazione richiesta, ma a una differente.
- proprio perché controparte si potrebbe incappare in un broker scorretto che ha solo l’interesse di lavorare contro di noi, e non per noi. Attraverso artifizi e manipolazioni i loro grafici non corrispondo a quelli reali perché vedremmo delle operazioni adattate per farci uscire dal mercato lasciando una bella perdita. I loro grafici si riconoscono perché il grafico ha delle spike che in grafici del vero mercato o in altri broker seri non sono presenti. Naturalmente non facciamo di tutta l’erba un fascio.
- spread alti, senza commissione;
- possibile esecuzione dell’ordine a un prezzo non favorevole per mancanza di liquidità;
- ritardi nell’esecuzione dell’ordine;
- Permette l’accesso al mercato anche con conti di piccole dimensioni;
Spero che il concetto della categoria sia stato compreso. Adesso andiamo a vedere chi è il broker No Dealing Desk.
Un broker No Dealing Desk non passa gli ordini dei propri clienti attraverso il proprio Dealing Desk. Scusate il giro di parole. In buona sostanza il No Dealing Desk non immette gli ordini al proprio ufficio intermediazioni e al proprio mercato, ma inoltra direttamente al mercato.
Questo tipo di broker non diventa mai controparte degli ordini del proprio cliente, ma ha la funzione di collegare le due controparti, acquirente e venditore, fra loro, mandando l’ordine direttamente a mercato.
Svolgono solamente l’attività di intermediazione. Possono addebitare una piccolissima commissione o inserire un sovrapprezzo innalzando di poco lo spread.
Le caratteristiche del Dealing Desk le possiamo descrivere in questo modo:
- spread molto stretti, ma variabile e soggetti ad allargamento in caso di mancanza di liquidità o esplosione di volatilità;
- pagamento di una commissione;
- in caso di mancata liquidità , di solito è raro, rallentamento dell’esecuzione degli ordini;
- offerta visione del book, la profondità del mercato;
- esecuzione immediata degli ordini;
- ordini mandati direttamente a mercato;
Le categorie dei No Dealing Desk si distinguono in STP o STP+ECN.
Broker Straight-Through Processing (STP)
Il sistema STP, indirizza gli ordini direttamente ai fornitori di liquidità convenzionati col broker, che hanno accesso al mercato interbancario. I Brokers seri e di mestiere STP, hanno a disposizione molti fornitori di liquidità che determina i propri valori ask e bid.
Il broker STP sceglierà costantemente i migliori spread a lui applicati dai fornitori di liquidità. A questi spread aggiungerà un sovrapprezzo fisso, il suo guadagno. L’unione di questi due spread sarà quello applicato al cliente.
Andiamo a calcolarlo con un esempio: Se aggiungesse 1 pip alla quotazione del fornitore di liquidità, che a sua volta gli fornisce un bid e ask (denaro e lettera) di 1.1748 / 1.1749, noi avremmo applicato uno spread di 2 pips, e cioè un bid e ask di 1.1748 / 1.1750.
Lo spread in questo caso non è fisso, come poteva essere con i Dealing Desk, ma è uno spread variabile. I No Dealing Desk per determinarli seguono particolari formule che ne fanno variare i valori. La variazione dello spread dipende da svariati fattori. La volatilità, per esempio, è uno di questi. Quando gli scambi aumentano vertiginosamente gli spread tendono ad essere più cari e quindi ad allargarsi, a volte anche di molto.
Broker ECN (Electronic Communication Network)
Un broker ECN gestisce gli ordini dei propri clienti facendoli interagire con gli ordini degli altri partecipanti all’ECN: agenzie finanziarie, fondi di investimento, banche, brokers e anche traders individuali.
In pratica, c’è un vero e proprio scambio tra i partecipanti, facendo trading uno contro l’altro e offrendo i propri migliori prezzi denaro e lettera (bid ed ask).
L’ECN offre anche un servizio per vedere la profondità del mercato attraverso il book, in modo tale che ogni operatore può vedere dove e a quali valori si trovino gli ordini di acquisto e vendita degli altri partecipanti al mercato.
I brokers ECN solitamente applicano una piccola commissione, per ogni operazione o su un volume totale di transazioni.
Regolette da tenere in considerazione:
- Il bonus non è sempre un buon affare. Vedrete moltissime società che tentano di allettarvi con dei bonus straordinari. Non deve essere l’elemento chiave per la scelta di un broker.
- Controllare la sede del broker e le sue autorizzazioni. Personalmente diffido di tutte quelle aziende con sede unica e principale a Cipro e relativa autorizzazione, o in qualche altro paese libertino. Accertatevi che abbiamo le autorizzazioni per operare in Europa, Consob. Il Regno Unito ha la FCA ed è abbastanza severa in questo. Insomma, scegliete le sedi dove i brokers possano finire in galera in caso di frode.
- La disponibilità del servizio di assistenza è fondamentale. Sarebbe utile metterlo sempre alla prova in momenti diversi durante il giorno, soprattutto durante le ore di punta, nel pieno della negoziazione. Osservare quanto sono reattivi nelle risposte, per garantire l’eliminazione delle difficoltà tecniche in pochi minuti.
- Confrontate i grafici. Non tutti i brokers riportati gli stessi dati o la stessa forma di candele e pattern rispetto all’originale. Questo potrebbe comportare errori di valutazione se fate trading con l’analisi tecnica. I grafici, cioè le candele e i pattern, devono essere fedeli ai movimenti originali delle borse ufficiali. Confrontateli.
- Confrontate il costo delle commissioni, soprattutto per il mercato su cui volete operare, ma ricordate, il prezzo non è tutto, si ottiene quello che si paga. Non aprire immediatamente un conto con un broker semplicemente perché offre il costo della commissione più basso. Accertatevi del tipo di commissione applicato, se fissa o variabile, le commissioni overnight e tutti i particolari prima d’intraprendere i trade. Non dovete avere dubbi su questo argomento.
- Il ritorno del proprio denaro. In quanto tempo viene accreditato il denaro sul mio conto corrente? Questa è una domanda da porsi e da verificare. Cercate anche riferimenti su internet su chi ha già utilizzato quel tale broker. Un broker serio accredita le somme in 3 giorni massimo, se non lo fa in un giorno solo.
- Il deposito minimo. Verificate a quanto ammonta la somma del deposito iniziale richiesto dall’azienda, potrebbe non corrispondere alle vostre esigenze. Alcune aziende richiedono fino a $ 10.000 per iniziare.
- Verificare le piattaforme e i loro strumenti. Fare tanta demo e provarla in tutte le funzioni.
Il successo nel mercato inizia con la scelta del broker serio. Spero che tutto ti sia utile.
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La scelta di un broker. La scelta di un broker.