La sconfitta come elemento di crescita

La sconfitta come elemento di crescita

La sconfitta come elemento di crescita

La sconfitta aiuta a costruire una mentalità vincente. Come?

Paradossalmente, quando ci chiediamo: che cosa occorre per costruire una mentalità vincente? La risposta è: perdere!

Perdere è ciò che fa sviluppare una mentalità vincente. Vincere, in particolare quando si vince troppo presto e troppo facile, crea una mentalità perdente. Può sembrare strano ma è così.

Quale tesi a sostegno di questo principio?

Raggiungere i propri obiettivi e un certo grado di successo, certamente, fa più piacere che perdere. Ma la vera domanda, per cominciare a capire il meccanismo, è: qual è il nostro approccio al successo o, meglio, alla sconfitta?

Noi occidentali, in particolare, abbiamo un approccio sbagliato nei confronti della sconfitta. Viviamo la sconfitta come qualcosa di catastrofico, deprimente, e mai come un’occasione di crescita.

Quando perdiamo, per noi è un dramma, qualcosa su cui piangere e arrovellarsi in inutili ragionamenti, sterili, deprimendoci oltremodo in un linguaggio distruttivo e contro noi stessi. Una visione, un uso che fa parte di una cultura sbagliata.

Il tipo di ragionamento richiede ancora delle semplici domande:

  • Se io chiedessi: come resistere di più al freddo? Mi rispondereste: esponendosi al freddo.
  • Se io chiedessi: come possedere forti muscoli? Mi rispondereste: stressando i muscoli.
  • Se io chiedessi: come avere più fiato? Mi rispondereste: allenandosi al fiato.
  • Se io chiedessi: come diventare un bravo prestigiatore? Mi rispondereste: esercitandosi di più.

Cos’hanno in comune queste risposte? Il processo di adattamento. L’organismo si adatta sempre, è capace di superare vari tipi di stress per accedere a un livello superiore. È un processo biologico che vale anche per i processi mentali.

Le difficoltà, se affrontate e ben dosate, creano delle risposte progressive di rafforzamento.

Questa è la base dell’adattamento biologico. Purtroppo, finché parliamo di allenamento fisico, questo concetto lo accettiamo con molta più facilità; diversamente, ci viene molto difficile applicare lo stesso principio ai processi mentali. Nel secondo caso, in noi nasce qualche resistenza.

Come ho evidenziato in precedenza, piccoli stress, via via maggiori, costruiscono un corpo fisico certamente più robusto. È venuta l’ora di prendere consapevolezza che l’adattamento mentale e anch’esso frutto di meccanismi biologici, allo stesso modo.

Molto spesso, passiamo il tempo a meravigliarci di come sia stato possibile il successo realizzato di una determinata persona. In una forma molto leggera, giudichiamo, non consideriamo per niente il tipo di stress subito, l’adattamento mentale che il cervello di quell’individuo ha dovuto sopportare per raggiungere quel determinato livello di prestazione.

Il suo grado è indubbiamente una risposta biologica all’impegno che ha profuso per superare tutti gli stress e le difficoltà che il suo percorso gli ha imposto.

È sbagliato guardare una persona che riteniamo avere una mentalità vincente e dire: è nato così, ha avuto sempre fortuna, è sempre stato assistito dagli angeli. No! Quello che stai guardando è il risultato finale di un processo di adattamento che la persona ha subito e ha affrontato nel migliore dei modi, con successo.

Il processo è sempre lo stesso ed è raffigurato nello schema dell’immagine sotto.

La sconfitta come elemento di crescita

È uno schema che mette al centro di tutto la dimestichezza con la sconfitta e il suo processo di evoluzione.

Il processo di apprendimento non è una progressione lineare, ma un percorso circolare, ciclico. Già, osservare a lungo quest’immagine, senza che ce ne accorgiamo, genera cambiamenti interni e consapevolezza. Familiarità con il processo.

Ogni cerchio rappresenta una fase, una sfera di conoscenza. Ogni fase ha una durata variabile, dipende dall’individuo stesso, dalle sue capacità, dalla sua volontà e dal suo impegno. L’evoluzione da una sfera può anche non avere mai una fine e può non permettere il passaggio alla fase successiva.

La persona che ha sviluppato una mentalità vincente è stata sconfitta più e più volte. Si distingue dalle altre perché ha metabolizzato la sconfitta, l’ha riprogrammata, ci ha ragionato sopra, ha cercato di costruire sugli errori che ha incontrato ed è stata capace  di vedere cosa non deve ripetere per non subirla nuovamente.

La sconfitta, per questo tipo di persona, è un meccanismo di apprendimento che gli consente di realizzare la vittoria superando l’ostacolo. Oppure, di avere un’altra sconfitta, ad apprendere qualcos’altro, a rimettersi in gioco finché non acquisisce il grado di conoscenza e supera il cerchio.

La persona vincente non ha alcuna difficoltà a ripetere il cerchio più volte. Quando lo avrà superato, sarà certa che avrà imparato la lezione e si avvierà alla prossima sfera più grande, a un livello di apprendimento superiore. La sua conoscenza sarà più ampia e potrà condurre la sua professione, o la sua esistenza, con più successo.

Il ritmo è sempre lo stesso: inizi il cerchio (l’attività che intendi fare), subisci la sconfitta, ricadi nella zona di apprendimento, riprendi l’attività, ti rialzi e continui il viaggio verso l’acquisizione di una conoscenza più grande. Cerchi grandi richiedono un impegno più grande.

Quando una persona oltrepassa il livello, ha allargato la sua sfera d’influenza. Ha usato la sconfitta precedente per creare quel bagaglio di conoscenza, di competenza, ma anche di attitudini mentali che le hanno permesso di reggere un livello più alto.

Possiamo applicarlo in qualsiasi ambito della vita, non solo lavorativa.

Quindi, paradossalmente, quando diciamo che cosa conta per costruire una mentalità vincente, la migliore risposta è: perdere!

  • – Qual è il segreto del successo?
  • – Le scelte giuste.
  • – Come si fa a fare le scelte giuste?
  • – Esperienza.
  • – Come si fa ad avere esperienza?
  • – Scelte sbagliate.

È anche e soprattutto una questione di approccio. Il migliore è quello di considerare la sconfitta una parte importante del meccanismo di crescita e della realizzazione di sé, senza paura.

Non è qualcosa di cui vergognarsi o da mettere in disparte, nascondere o di cui non parlare con gli altri perché si teme di fare brutta figura. Questi, sono parametri che non creano una mentalità vincente. la sconfitta bisogna affrontarla, abbracciarla avidamente per trarne vantaggio nell’insegnamento che ci può dare.

Le sfide della vita devono sempre contemplare la possibilità di perdere, perché altrimenti s’ingigantisce la paura del fallimento che ti blocca in qualsiasi azione. Statisticamente, la paura di fallire è quella cosa che frena di più le persone. Bisogna imparare ad avere dimestichezza con essa, familiarità. Per qualsiasi cosa tu voglia fare nella vita, è necessario che tu abbia anche l’idea della sconfitta.

La sconfitta, anche pieni di paura, va guardata negli occhi, affrontata e con essa fare pace. Capire che è una parte della tua vita in grado di darti grandissimi insegnamenti, e per uscirne vincente bisogna solo sforzarsi di comprendere perché c’è stata.

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