Michael Marcus

Michael Marcus

Michael Marcus

Michael Marcus si laurea nel 1969 e viene assunto come research analyst presso una società di intermediazione. In quel tempo dopo incontra un che si propone di gestire il suo denaro, promettendogli un tasso di crescita del 100% ogni due settimane. Michael Marcus, forse un po’ ingenuo, accetta e perde tutto.

Emergerà il meglio della sua personalità, quella forza morale che rappresenterà per lui una risorsa inestimabile negli anni a venire. Non si dà per sconfitto, ricomincia, si forma in prima persona e ritorna a investire. Inizia la sua carriera nel 1972, come analista finanziario presso una brokerage house statuniten­se.

Avevo diciassette anni quando un amico mi convinse ad affi­dargli i miei risparmi (circa 1000 dollari) per investirli. Mi allet­tò assicurandomi che in sole due settimane avrebbe raddoppia­to il capitale grazie alla sua incredibile bravura. La cosa mi en­tusiasmò tanto da non chiedergli neanche come avrebbe fatto!

Naturalmente finì con il perdere tutto, ma l’occasione mi die­de modo di entrare per la prima volta in una grande brokerage house, la Reynold Securities di Baltimora. Era un posto impres­sionante, grande, spazioso e soprattutto odorante di denaro. Fui subito attratto dall’enorme tabellone con i prezzi che dominava su un salone open space, e sul quale si potevano vedere le quota­zioni; però eravamo così distanti che per poter seguire i prezzi dovevamo servirci di un piccolo binocolo fornito dalla casa, la qual cosa rendeva il tutto più eccitante. Sembrava di essere alle cor­se dei cavalli».

Dopo un breve periodo di rodaggio, che gli servì anche di addestramento, decise di fare un salto di qualità e trasformarsi in gestore professionista, presso una società specializzata nella gestione di pa­trimoni di terzi, operante sui mercati azionari e sulle materie prime.

Mar­cus divenne non solo il miglior gestore del gruppo, ma nell’arco di dieci anni moltiplicò il capitale affidatogli a un incredibile mul­tiplo di 2500 volte. Ma ancora di più colpisce il fatto che come trader di materie prime abbia trasformato, in meno di 20 anni, un capitale di 30.000 dollari in 80 milioni.

Questi dati possono apparire sicuramente inverosimili per gli investitori italiani, ma è opportuno ricordare, quando si pubblicano questi dati, che negli Stati Uniti tutte le performance pubblicate da un gestore professionista sono verificate dagli organi di controllo competenti, che garantiscono per la loro autenticità.

Come tutti i trader importanti, l’inizio della sua carriera non è stata sicuramente entusiasmante. È stata la sua determinazione a migliorarsi che alla fine lo ha premiato fino ad avere performance superiori alla media.

Le perdite che ha subito, e anche consistenti, sono servite a maturare un forte sen­so della disciplina che lo hanno messo sui binari dell’autorevolezza e della profittabilità.

Marcus, nei primissimi tempi, in un periodo di crisi si­mile a quello vissuto da Bruce Kovner, per qualche tempo cercò un impiego in campi diversi da quello borsistico. Si ritrovò però assunto come analista finanziario presso la stessa Reynolds Securities, con l’espresso divieto di operare direttamente.

Nonostante non mi fosse permesso, non riu­scii a resistere, e chiesi del denaro in prestito a mia madre, a mio fratello e alla mia ragazza; le cose continuarono però ad an­dare storte, e persi ancora gran parte del capitale, finendo in uno stato di depressione pura».

Il suo momento di crescita avvenne quando incontrò Ed Seykota. Divenne il suo mentore e ottenne consigli vitali per la gestione del denaro.

Ed Seykota era e rimane un vero e proprio genio, un uomo inimitabile e ir­raggiungibile. Quello che ho imparato da lui è l’essenza stessa della gestione, oltre a una serie di qualità che penso mi abbiano completato anche come persona.

Per esempio, riuscii a compren­dere l’esatto significato della parola pazienza solo quando vidi Ed restare scoperto sull’argento per mesi e mesi, nonostante tutti pensassero che fosse imminente una risalita. Nonostante l’accu­mularsi dei profitti, Ed tenne duro fino all’ultimo, ben conscio del fatto che nessuno potrà mai dire quando un bottom è un bot­tom, fino a che questo non si sia verificato. 

Michael Marcus racconta esperienze personali con Ed con fervore e con ammirazione: 

Un altro caso si verificò durante il fortissimo rialzo di un ti­tolo su cui sia io che Ed aprimmo posizioni contemporaneamen­te. A un certo punto registravo una performance superiore al 100% e vendetti tutto, nella convinzione che i prezzi erano or­mai al massimo;  

Ed tenne invece aperte le sue posizioni, e le in­crementò ancora, rimproverandomi per aver mollato. Per 55 gior­ni consecutivi il titolo continuo a salire incessantemente. Alla fine il prezzo a cui Io vendetti era quadruplicato.  

Durante quel pe­riodo raggiunsi un livello di depressione tale da dover ricorrere a dei farmaci per andare al lavoro. Un giorno uno di questi mi provocò uno svenimento proprio mentre stavo prendendo il me­trò; da allora smisi di gestire per un po’ di tempo, e quando ri­presi non mi scordai mai di non chiudere una posizione se il trend è ancora in atto. 

Da allora Marcus ha tutto più chiaro, ha un metodo e la sua operatività riflette completamente quella del suo maestro. È un trend follower e basa la sua gestione sull’a­nalisi tecnica piuttosto che su quella fondamentale.

L’aiuto di Ed gli ha consentito, attraverso uno studio e una dedizione che non hanno eguali, di conformare il suo metodo personale, chiave di tutti i traders.

II segreto principale consiste nel ridurre al minimo il  numero delle operazioni. In realtà si dovrebbe aprire una posizione solo quando coesistono elementi positivi di natura tecnica, fondamentale e di mercato, ovvero del clima generale.  

I dati fondamentali devono evidenziare uno sbilancio tra domanda e offerta che possa portare a una tendenza precisa; i dati tecnici, ovvero i grafici, devono confermare che i prezzi possono muo­versi nella direzione prevista; il mercato deve infine reagire po­sitivamente alle notizie sul titolo, screditando quelle negative (in caso di tendenza rialzista).

Michael Marcus è diventato ed è un trader di tutto rispetto, uno di cui si può parlare in termini di professionalità e di dedizione.

Ci dona utili e fondamentali insegnamenti:

  • quello di non abbattersi per gli inevitabili periodi neri che fanno parte della vita di ogni investitore o gestore. Una grossa perdita iniziale, per quanto dolorosa, non pregiudica niente. C’è sempre la possibilità di fare altro denaro e iniziare da capo;
  • la formazione è un elemento importantissimo, il più importante. Michael Marcus ha studiato molto e ha appreso più che poteva dal suo maestro;
  • Trovare la propria strada;
  • la validità della teoria del trend following, e cioè finché dura non uscire dalla posizione.

In questo articolo presento dei suggerimenti tratti dalle interviste condotte da Jake Schwager.

Lezione 1: Ogni Trader ha un proprio e indistinto stile 

Devi anche seguire la tua strada. Ho così tanti amici che sono traders di talento e spesso devo ricordare a me stesso che se cerco di seguire la loro strada, o le loro idee, sbaglierei. Ogni trader ha punti di forza e di debolezza: alcuni sono buoni detentori di posizioni vincenti, ma possono tenere anche quelle perdenti un po’ troppo a lungo. Altri possono tagliare le loro posizioni vincenti un po’ troppo presto, ma sono pronti a prendere le loro perdite. Quando ti attieni al tuo stile, ottieni il buono e il cattivo risultato nel tuo approccio personale: quando cerchi di seguire totalmente e alla lettera lo stile di qualcun altro, spesso finisci con il peggiore di entrambi gli stili.

Questo è un punto molto importante: devi scoprire la tua forza e la tua debolezza e sviluppare uno stile di trading adatto alla tua personalità. Se sei bravo a tenere profitti, fai trading seguendo i trend. Se hai dimestichezza con diverse piccole perdite consecutive e parecchie grosse vincite, mantieni il ritmo. Se sei molto disciplinato e non troppo aggressivo, potresti concentrarti solo su operazioni di alta qualità che vengono raramente. Lascia che la tua personalità scelga il tuo stile di trading.

Lezione 2: Usa sempre lo stop 

Usa sempre gli stop. Voglio dire, in realtà li metto dentro, perché questo ti impegna a uscire ad un certo punto

Avere sempre un arresto di emergenza in caso di notizie improvvise o catastrofi.

Lezione 3: Scambia di meno 

Penso che il segreto stia nel ridurre il numero di scambi che fai. I migliori scambi sono quelli in cui hai tutte e tre i fattori allineati: fondamentali, aspetti tecnico e tono di mercato. D

Dovrebbe esserci uno squilibrio tra domanda e offerta, che potrebbe portare a una mossa importante; il grafico deve mostrare che il mercato si sta muovendo nella direzione suggerita dai fondamentali; quando ci sono le notizie il mercato dovrebbe agire in un modo che riflette il giusto tono psicologico.

Non esagerare. Prendi solo i trades di alta qualità, che hanno molte conferme in diversi timeframe e indicatori. Abituare te stesso a movimenti di alta qualità richiede una forte disciplina, ma è molto gratificante.

Lezione 4: i mercati commerciali che conosci 

All’epoca avevamo molti mercati selvaggi: una delle mie regole era uscire quando la volatilità e l’impeto diventavano assolutamente folli. 

Michael Marcus si è limitato a commerciare in ambienti di mercato con cui si sente a proprio agio – mercati con minore volatilità, più prevedibili e orientati alla tecnica. Ciò gli ha permesso di ridurre le sue operazioni in perdita e massimizzare il suo tasso di successo. Cerca di commerciare su mercati che conosci meglio e di ignorare il territorio inesplorato.

Lezione 5: Gestione rigorosa del denaro 

La prima cosa che direi è sempre di entrare in posizione con un trade inferiore al 5% dei tuoi soldi su una sola operazione: in questo modo puoi sbagliarti più di venti volte, ti ci vorrà molto tempo per perdere il tuo capitale. Vorrei sottolineare che il 5% si applica a un’operazione: se si prende una posizione lunga in due mercati di cereali correlati, questa è sempre una.

Questa regola ha permesso a Michael Marcus di resistere a lunghi periodi di perdite, ma di essere ancora presente e attivo sui mercati, per recuperare le sue perdite. Rischiare più del 5% per operazione apre la possibilità alla perdita dell’intero conto, quindi non sarà possibile continuare a negoziare e recuperare.

Ricorda, ogni trade è probabilistico e anche in alcuni casi i sistemi di trading eccellenti possono comportare cattive prestazioni. L’obiettivo del Money Management è quello di evitare di cancellare il tuo conto in tempi veloci.

Citazioni di Michael Marcus

Quando fai trading, devi gestire due tipi di capitale: il capitale finanziario e il capitale psicologico. Se perdi il primo, fallisci. Se perdi il secondo, fallisci ugualmente. Proteggili entrambi con la stessa forza.

Penso che alla fine una perdita tira l’altra. Perdere, infatti, ti porta al pessimismo, tocca corde particolare della tua sfera psicologica.

Sono molto aperto, sono disposto ad accettare evidenze difficili da sostenere a livello emotivo, ma che so essere vere.

I sentimenti sono importanti, non conosco nessun grande trader professionista che non ne abbia. Per esempio, essere un trader richiede avere coraggio: il coraggio di provarci, il coraggio di fallire, il coraggio di vincere, il coraggio di andare avanti quando il gioco si fa duro.

Penso che i trader di fascia altissima abbiano una specie di abilità innata, come un dono, come un grande violinista. Essere dei bravi e competenti trader, però, è alla portata di chiunque: lo si può diventare.

Commodity Corp mi ha insegnato a individuare i segnali e a riconoscerli come tali, a seguirli. Se segui il tuo sistema, nel tempo ciò darà i suoi frutti e conquisterai il successo.

Alla fine, devi avere il coraggio di tenere una posizione e assumerti il rischio. Devi però essere sempre consapevole che il mondo è veramente complicato e chiedere a te stesso: “Quante persone si stanno comportando come me?” Devi considerare che il mercato abbia già scontato la sua idea.

Trading Bull Club