Philadelphia Fed Index
Il Philadelphia Fed Index, chiamato comunemente Philly Fed Index, è un Indice manifatturiero, un indicatore regionale che misura le condizioni correnti del settore manifatturiero all’interno del distretto di Philadelphia, ossia il terzo più ampio di tutti gli Stati Uniti. Nasce da un indagine condotta dalla Fed di Philadelphia sulle condizioni generali di salute dell’economia e delle imprese manifatturiere.
La Fed di Philadelphia è una delle 12 banche regionali che, insieme al consiglio dei governatori di Washington DC, costituiscono il sistema della Federal Reserve. In qualità di banca centrale della nazione, lavorano per garantire forza e integrità all’economia e al sistema finanziario degli Stati Uniti.
L’indice della Fed di Philadelphia è nato nel 1968 ed è il più antico indice manifatturiero elaborato dalla Federal Reserve Bank. L’area di pertinenza è una delle più popolate degli Stati Uniti e copre: Pennsylvania, il sud del New Jersey e il Delaware; ne monitora l’andamento del settore manifatturiero.
I risultati dipendono da elaborazioni basate sulle risposte a centinaia di questionari spediti dalla sede locale della Federal Reserve a dirigenti di aziende manifatturiere dell’area. L’analisi è eseguita sulle diverse dimensioni delle attività economica.
L’indice riceve molta attenzione dagli operatori dei mercati finanziari, letture superiori a zero segnalano che più aziende hanno avuto un incremento dell’attività economica rispetto a quelle che sono in negativo. Gode di buona visibilità e per i mercati finanziari è mediamente importante. Viene considerato un buon anticipatore dell’andamento dell’indice ISM manifatturiero, nel 70% dei casi si muove nella stessa direzione.
La procedura di elaborazione
All’inizio di ogni mese la Fed di Filadelfia spedisce 250 questionari a dirigenti di aziende del settore manifatturiero dell’area. Le domande riguardano l’attività economica generale e quella della singola azienda interpellata.
Le domande che riguardano l’azienda sono: i nuovi ordini, spedizioni, ordini inevasi, tempi di consegna dei fornitori, scorte, prezzi pagati, prezzi fatti pagare ai grossisti, numero di occupati, durata media della settimana lavorativa, spese per investimenti.
Per ogni questione viene chiesto un confronto per analizzare i risultati rispetto al mese precedente e viene fatta una stima per i sei mesi successivi. Le risposte possibili sono: in aumento, in calo, nessuna variazione.
Per ogni domanda viene elaborato un indice: risposte positive (crescita) meno risposte negative (diminuzione). Risultati sopra lo zero vogliono dire che più aziende hanno avuto un incremento rispetto alla media generale.
L’indice della Fed di Philadelphia non è in grado, da solo, di muovere i mercati, ma insieme al PMI di Chicago è considerato un buon parametro di misura per vedere cosa aspettarsi dall’ ISM manifatturiero nel suo complesso. Esce il terzo giovedì del mese cui si riferisce e non ci sono revisioni mensili.
Mercati obbligazionari
L’interesse degli operatori dei mercati obbligazionari a seguire l’indagine della Fed di Filadelfia è dovuta principalmente alle indicazioni che può dare sulla successiva interpretazione dell’indice ISM manifatturiero nazionale.
Mercati azionari
I mercati azionari non sono tanto influenzati dall’Indice se non con qualche caso sporadico di azione legata al settore manifatturiero e all’area d’indagine.
Influenza sul dollaro
I mercati valutari non hanno particolare interesse per questa indagine.
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