Philip Fisher
Philip Arthur Fisher è nato l’8 settembre del 1907, è stato un imprenditore e scrittore statunitense. È il padre degli investimenti sui titoli, rinomato per essere l’autore di Common Stocks and Uncommon Profits, una guida all’investimento rimasta in stampa fin dalla sua prima pubblicazione nel 1958.
La sua laurea alla Graduate School of Business Administration di Stanford gli consentì di trovare lavoro come securities analyst presso la Anglo London & Paris National Bank di San Francisco. In soli due anni raggiunse la carica di direttore del dipartimento di statistica.
Philip Fisher lasciò tutto e decise di fondare la Fisher & Company nel 1931, gestendola con grandi risultati fino all’anno del suo pensionamento, nel 1999. La sua carriera è durata più di settant’anni raggiungendo ottimi guadagni per sé e per i suoi clienti.
Una delle particolarità di Fisher è sempre stata la concentrazione sugli investimenti a lungo termine. È molto famoso per aver acquistato le azioni Motorola nel 1955 e per averle tenute fino alla sua morte, nel 2004.
Nonostante la sua bravura, anche Fisher prese una batosta dal crollo del 1929, perdendo una somma considerevole soltanto da pochi titoli su cui aveva investito e che sembravano ancora a buon mercato.
Nei suoi scritti, Fisher riporta che dopo il crollo del 1929 la professione di statistico era andata fuori moda ed era stata sostituita dall’analista finanziario.
Fisher era convinto che per investire è indispensabile conoscere fino in fondo l’azienda che si preferisce. Prendeva in considerazione solo aziende e settori di cui ne conosceva tutte le sfaccettature e su cui era competente.
Fisher suggeriva di limitare drasticamente il numero di società di cui detenere titoli, preferendo investire in poche aziende di prestigio piuttosto che in molte aziende che rientravano nella media. I portafogli di Fisher includevano non più di 10 titoli, di cui 3 o 4 rappresentavano il 75% dell’investimento complessivo
Considerava importante valutare la buona prospettiva a lungo termine, le buone politiche per il personale, l’orientamento alla crescita, elevati margini di profitto, elevato ritorno sul capitale, serio impegno verso la ricerca e lo sviluppo, ottimale organizzazione delle vendite.
In riferimento ai suoi pensieri e alle sue scelte d’investimento è considerato il padre del Growth Investing, ha gettato le basi della teoria sugli investimenti che cinquant’anni dopo porterà allo sviluppo finanziario della Silicon Valley.
Fisher è stato uno dei punti di riferimento di Warren Buffett, il quale ha dichiarato:
la mia strategia d’investimento è per il 15% Fisher e per l’85% Graham.
Dopo aver letto Common Stocks and Uncommon Profits ho contattato Fisher. Quando l’ho incontrato, sono rimasto impressionato dalla sua personalità e dalle sue idee. Una scrupolosa comprensione del business, unita alle tecniche di Phil, permettono di fare investimenti intelligenti.
Philip Arthur Fisher è morto l’11 marzo 2004, ma la Fisher & Company è ancora molto attiva.
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