Ripple, la criptovaluta delle banche

Ripple, la criptovaluta delle banche

Ripple, la criptovaluta delle banche

Ripple è una criptovaluta americana in circolazione dal 2013, che si propone anche come sistema per le transazioni tra valute diverse. Questo consentirebbe di aggirare il dollaro, oggi necessario se si vuole utilizzare i sistemi bancari tradizionali.

Ripple è una cripto gestita totalmente da una società, la Ripple appunto, e non è una open source. Scavalca il Dollaro e le sue oscillazioni ed è molto più economico in termini di commissioni.

Brad Garlinghouse è l’amministratore delegato di Ripple e membro del Consiglio di amministrazione. Prima di Ripple, Brad ha ricoperto il ruolo di CEO del servizio di collaborazione file Hightail. Dal 2009 al 2012 è stato Presidente di Consumer Applications presso AOL e in precedenza ha ricoperto varie posizioni dirigenziali presso Yahoo! dal 2003 al 2009, incluso Senior Vice President.

Ripple offre un’esperienza unica per inviare denaro a livello globale usando il potere della blockchain. Unendosi alla crescente rete globale di Ripple, la RippleNet, le istituzioni finanziarie possono elaborare i pagamenti dei propri clienti in qualsiasi parte del mondo in modo istantaneo, affidabile ed economico.

Le banche e i fornitori di pagamento possono utilizzare l’asset digitale XRP per ridurre ulteriormente i costi e accedere a nuovi mercati. Con uffici a San Francisco, New York, Londra, Mumbai, Singapore e Sydney, Ripple ha più di 200 clienti in tutto il mondo.

È già stato adottato da una ventina di banche, alcune delle quali di caratura internazionale: Unicredit, Santander, American Express, MoneyGram, MUFG bank, Cimb Bank, Rakbank e tantissime altri.

Presenta un sistema molto conveniente alle stesse banche, che di conseguenza sarebbero in grado di proporre soluzioni molto meno dispendiose per i clienti, facilitando la concorrenza.

È una valuta digitale che dunque non esiste in forma materiale, ma trae origine da internet. Il suo protocollo è stato creato da OpenCoin, fondata a sua volta da Chris Larsen e Jed McCaleb.

Lo scopo di Ripple, secondo quanto affermato dai suoi creatori, è quello di eliminare e superare le difficoltà del Bitcoin.

Attraverso il sistema monetario P2P, ossia peer to peer, si punta ad abbassare i costi di intermediazione sulle transazioni finanziarie (intermediazioni di banche o carte di credito).

La rete permette di monitorare gli scambi e completare le transazioni entro pochissimi secondi. Un’altra caratteristica della rete Ripple è la possibilità di scambiare e trasferire senza continuità di forma: si possono trasferire dollari ad un destinatario che invece riceverà euro. Le transazioni Ripple sono istantanee, gratuite e irreversibili.

In altre parole: XRP è l’unica valuta che circola nella rete Ripple ed è l’unità di misura per lo scambio dei crediti IOU. Il che significa che se voglio spedire Dollari ma ho soltanto Euro, il destinatario della transazione comprerà i miei IOU in Euro per tot Ripple, e venderà IOU in Yen per altri tot Ripple.

La moneta virtuale è divisibile in sei decimalie la più piccola unità è chiamata Drop (1 milione di drop fanno un Ripple). I Ripple sono stati già creati fino al numero massimo di 100 miliardi e sono distribuiti soltanto da OneCoin e non attraverso il tramite mining, come per il Bitcoin.

Una differenza sostanziale è da rintracciare nella velocità delle transazioni, che nel caso di Ripple parliamo di 2-5 secondi, mentre per il Bitcoin sono necessari circa 8/10 minuti. XRP gestisce costantemente 1.500 transazioni al secondo, Ethereum 15 e Bitcoin da 3 a 6.

Un’altra differenza con il Bitcoin sta nella facoltà del Ripple di tracciare qualsiasi asset e dunque qualsiasi valuta, mentre la rete Bitcoin traccia solamente i movimenti di BTC.

Oggi possiamo considerare la tecnologia del Bitcoin ormai largamente provata, mentre Ripple ha ancora qualcosa da perfezionare. Resta comunque una moneta che si candida a un circuito di un settore molto solido e potrà sicuramente rappresentare una forma d’investimento per i risparmiatori.

Il successo di XRP sembra essere inestricabilmente legato all’adozione di Ripple da parte di istituti sempre più importanti (secondo il CEO Brad Garlinghouse, tre delle cinque maggiori compagnie di money transfer stanno per adottarlo) e alla capacità di utilizzare la sua criptomoneta come intermediario nei trasferimenti. Se le cose andranno per il verso giusto, il “valore intrinseco” di XRP sarà dimostrato e la quotazione potrebbe riprendere a salire rapidamente; se così non fosse sarà tutto in mano agli speculatori.

Il CEO sta lavorando duramente e sul loro sito ufficiale, potrete notare tutte le adesioni di clienti e partner che hanno aderito al progetto.

Sotto, possiamo notare lo sviluppo del prezzo.

Partiamo dal mese di giugno con una quotazione pari a 0.35 dollari. Come le altre cripto, Ripple raggiunge la vetta di 2.75 dollari alla fine del 2017. L’anno 2018 è in netta discesa. Il 2019 è stabile. Aggiornato a Maggio 2019.

Trading Bull Club