Trailing stop, cos’è?

Trading Bull Club - Trailing Stop

Trailing stop, cos’è?

Un trailing stop è un prezioso strumento che aiuta i trader nella gestione del rischio, potremmo definirlo una modifica del tipico ordine di chiusura in stop. Può essere utilizzato in due modi: attraverso expert advisor, che seguono automaticamente i movimenti dei mercati; posti e regolati manualmente.

La funzione tecnica del trailing stop è proteggere i guadagni, consentendo, nello stesso tempo, a un’operazione in corso di rimanere aperta e continuare a trarre profitto finché il prezzo si muove nella direzione impostata dall’operatore. L’ordine trailing chiude l’operazione se il prezzo cambia direzione e raggiunge il livello stabilito, di una percentuale specificata o di un importo specifico.

I trailing stop sono simili ai tradizionali ordini stop-loss, invece che rimanere sempre fisso e posto a un livello di prezzo specifico, un trailing stop segue il prezzo quando si muove in una direzione favorevole limitando al contempo il rischio e il potenziale ribasso.

Un’altra particolarità dei trailing stop è che si muovono solo se il prezzo si muove favorevolmente. Una volta che si muove per bloccare un profitto o ridurre una perdita, non torna indietro nella direzione opposta. Si può programmare in punti percentuali o in pips di distanza dal prezzo (obiettivo di prezzo, il cosiddetto trailing step) e nel muoversi mantiene sempre la stessa distanza dal prezzo.

Il segreto per utilizzarlo con successo è impostarlo a un livello che non sia né troppo stretto né troppo largo. Troppo stretto si rischierebbe l’attivazione dal normale movimento del mercato per il timeframe per cui è programmato e quindi l’operazione non avrebbe spazio per muoversi nella direzione di profitto. Un trailing stop troppo stretto, di solito, si tradurrà in un trade perdente, anche se piccolo. Un trailing stop troppo grande non sarà attivato dai normali movimenti di mercato, ma significa un’assunzione di rischio di elevato per le perdite grandi che potrebbe causare.

Esempio operativo

Pensiamo che il titolo X debba entrare in una fase di rialzo. Acquistiamo al valore di 1.000 e impostiamo un trailing stop a 970. Se la quotazione dovesse scendere, la nostra posizione salterà a 970, perché funge da stop. Se la quotazione dovesse salire, rispetto a 1.000, e mettiamo il caso che raggiunga 1.150, il trailing stop sale di 30 punti alla volta per proteggere il profitto: quotazione ultima 1.150, trailing stop a 1.120. Se il prezzo dovesse scendere, usciremmo dal mercato a 1.120, avendo protetto i nostri profitti.

Un trailing stop è un ordine stop e ha l’opzione aggiuntiva di essere un ordine limite o un ordine di mercato.

Diversi operatori utilizzano particolari indicatori tecnici per accompagnare le posizioni trailing stop, uno fra questi è l’Average True Range (ATR). L’abbinamento viene fatto per capire quanto il prezzo del mercato, che vogliono negoziare, si muove in un dato periodo di tempo. L’intento è acquisire un’indicazione, il dato di quanta fluttuazione del prezzo possono aspettarsi nel corso della giornata operativa. È necessario sottolineare che qualsiasi volatilità inaspettata rilevante, come quella che potrebbe essere causata dalle ultime notizie, non sarebbe presa in considerazione.

I pro

Uno dei più grandi vantaggi è la gestione del rischio, un’assicurazione sul limite delle perdite. Possiamo definirlo uno strumento flessibile e automatico, perché non si deve spostare manualmente il limite dello stop quando una posizione si muove a nostro favore.

I contro 

Quando si usa, si deve porre molta attenzione per evitare di impostarlo a un livello troppo lontano o troppo vicino rispetto al prezzo di mercato. Se il trailing step è posizionato troppo lontano, si va incontro a perdite eccessive per il non raggiungimento dell’obiettivo; se, invece, è troppo vicino, si corre il rischio di uscire dal mercato prima che la nostra operazione possa generare profitti per l’analisi preventivata.

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