Trimestrali: la stagione degli utili
Tutte le società quotate in Borsa sono obbligate alla redazione della relazione trimestrale. Questo periodo è chiamato la stagione degli utili. Le società per azioni sono tenute a comunicare i loro utili trimestrali, tra cui: il risultato netto, l’ammontare delle vendite, gli utili per azione e altri dati minori obbligatori.
Le relazioni trimestrali sono lo strumento più immediato che gli analisti e gli investitori hanno a disposizione per determinare il valore delle società su cui hanno investito. In questa fase possono anche decidere di correggere il loro tiro d’investimento, vendendo o acquistando più quote.
Ogni trader, investitore, azionista, può decidere se prendere o meno in considerazione tali report e affidarsi anche all’analisi fondamentale per verificare: condizioni industriali, economiche, gestione della società, nuove assunzioni, licenziamenti, qualità manageriali ecc… ecc…
Le notizie e i dati, per una buona analisi fondamentale, vengono reperite dalle agenzie di stampa, dalle assemblee dei Cda, dai report rilasciati dalle società, da tutti quei dati utili e affidabili che possono servire alla causa, almeno sulla carta.
In base al principio contabile internazionale IAS 34, ogni trimestrale ha l’obbligo di fornire informazioni contabili intermedie tempestive e attendibili che migliorano la capacità di investitori, fornitori e altri utilizzatori di comprendere la capacità dell’impresa di generare utili e flussi finanziari e la sua situazione finanziaria e di liquidità.
L’organo amministrativo di ciascuna società è tenuto a mettere a disposizione del pubblico, presso la sede sociale e la società di gestione del mercato, la Borsa Italiana o il NYSE per intenderci, entro quarantacinque giorni dal termine di ciascun trimestre dell’esercizio, la cosiddetta relazione trimestrale redatta secondo i principi di legge.
La trimestrale, o altrimenti chiamato bilancio intermedio, sempre secondo il legislatore, deve includere i successivi allegati:
- Stato Patrimoniale e Conto Economico sintetico;
- un prospetto sintetico delle variazioni di patrimonio netto;
- un rendiconto finanziario sintetico;
- note illustrative specifiche.
Gli analisti considerano questi documenti come degli indicatori importanti della salute economica complessiva di ogni azienda. L’utile indicato per azione, o EPS, ovvero il rapporto tra utili e prezzo dell’azione, è un elemento di primo piano, poiché, per natura stessa, rappresenta i guadagni di una società in relazione alla sua capitalizzazione di mercato.
Un’azienda che produce utili viene presa in buona considerazione perché gode di ottima salute. Gli utili fanno pensare che in cassa ci sono disponibilità che possono essere utilizzate per investimenti, per lo studio e la produzione di nuovi articoli, strategie di vendita ma anche per pagare i dividendi ai propri azionisti.
La quotazione di un titolo permette di prendere i soldi dal mercato, cresce e prospera solamente quando i prodotti o i servizi dell’azienda sono molto richiesti e soddisfano le esigenze di una grande vastità di pubblico, o, altrimenti, quando il suo management utilizza tecniche aggressive di vendita. In ogni caso è un’azienda che ci sa fare, viene definita un’impresa che sa stare sul mercato. Ecco perché l’utile è il primo elemento ad essere sottoposto al focus degli investitori.
Le aziende che hanno l’intenzione di reperire sempre più fondi, solitamente forniscono anche ulteriori dati rilevanti, che possono essere un grande riferimento per l’investitore. Riportiamo degli esempi: il numero dei nuovi abbonati, il budget stanziato per la ricerca e la creazione di nuovi contenuti, la programmazione dei mercati che si vogliono conquistare o le quantità di prodotti venduti nel corso dell’ultimo trimestre.
Le trimestrali, ovviamente, vengono confrontate con le stime speculative degli analisti e dell’azienda stessa, rilasciate prima dell’annuncio degli utili effettivi.
Quando la stima degli utili è stata superiore alle previsioni, il prezzo delle azioni tenderà probabilmente a crescere. Risultati inferiori alle attese potrebbero invece portare l’effetto opposto.
Nella maggior parte dei casi, quando i guadagni non soddisfano nessuna di queste stime, il prezzo delle azioni di un titolo tenderà a scendere.
I report trimestrali degli utili possono avere un impatto sul mercato prima, durante e dopo il loro rilascio. Nell’analisi generale, visto l’ampio e variegato panorama di azionisti e investitori, bisogna anche saper valutare le cosiddette condizioni di pancia e il loro grado di soddisfazione.
Il vostro broker, sicuramente, nell’occasione vi ricorderà che la leva massima per i CFD sulle azioni sarà molto limitata nel giorno precedente alla pubblicazione degli utili trimestrali, a causa della volatilità che si può generare. La leva ritornerà normale dopo che i dati dei report pubblicati avranno prodotto i loro effetti direzionali. State molto attenti a questo particolare, può determinare la conservazione o non del vostro capitale, non avendo materialmente la proprietà dell’azione.
Per sfruttare al meglio il valore delle trimestrali puoi controllare le prossime date sul Calendario di Pubblicazione degli Utili. Bisogna pensarci prima, mesi prima, e fare una selezione di aziende per settori fino a individuare l’azienda di riferimento su cui s’intende investire o tradare.
Occorre dunque partire in anticipo e fare un’analisi generale del mercato, per poi approdare nel settoriale. Solo dopo una visione generale si può prendere in considerazione l’analisi della singola azione.
Se nell’arco del processo abbiamo perso qualche opportunità, non importa, è inutile recriminare, ormai è persa. Bisogna guardare avanti e cercarne un’altra. Ricordate che il mercato presenta sempre delle buone occasioni, se si sanno cercare. Investire in titoli che hanno già pubblicato la trimestrale non conviene assolutamente, sarebbe inutile perché il mercato, in quell’occasione, ha già scontato tutto.
Sposta la tua attenzione a quei titoli dello stesso settore che non hanno ancora pubblicato i loro conti. Scegli una società importante e solida, è un elemento che potrebbe comportare lo stesso risultato di quelle già pubblicate, visto che la concorrenza di solito raggiunge la stessa tendenza di settore.
Vi capiterà di leggere delle sigle che non capite, soprattutto per i titoli americani: BO (Before Open); AMC o AC ( After Market Close). Significa che il dato verrà comunicato prima dell’apertura dei mercati (BO) o dopo la chiusura degli stessi (AMC o AC).
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