USDX, l’indice del dollaro

USDX, l'indice del dollaro

USDX, l’indice del dollaro

L’indice del dollaro – USDX – misura e replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute. Viene calcolato come media geometrica ponderata del valore del dollaro rispetto a:

  1. Euro (EUR), con partecipazione del 57,6%;
  2. Yen (JPY), con partecipazione del 13,6%;
  3. Sterlina britannica (GBP), con partecipazione del 11,9%;
  4. Dollaro canadese (CAD), con partecipazione del 9,1%;
  5. Corona svedese (SEK), con partecipazione del 4,2%;
  6. Franco svizzero (CHF), con partecipazione del 3,6%.

È molto simile agli indici azionari, funziona allo stesso modo, in quanto fornisce un’indicazione generale del valore di un paniere di titoli. Naturalmente, i “titoli” di cui stiamo parlando sono altre importanti valute mondiali.

Erroneamente si può pensare che solo sei paesi siano inclusi nell’indice. È un pensiero sbagliato, sono 24 paesi in totale, perché 19 sono nazioni dell’Unione Europea che come valuta hanno adottato l’Euro. Gli altri cinque paesi sono il Giappone, Gran Bretagna, Canada, Svezia e Svizzera.

È ovvio che 24 paesi costituiscono una piccola parte del mondo, ma molte altre valute seguono l’indice del dollaro USA molto da vicino. Questo rende l’USDX uno strumento abbastanza buono per misurare la forza globale del dollaro USA.

Oggi, diversi analisti ed economisti ritengono che l’indice dovrebbe essere aggiornato con altre valute, includendo la Cina e il Messico per esempio, o la Corea del Sud e il Brasile, in quanto grandi partner degli USA.

La sua costituzione risale al mese di marzo  del 1973, dopo lo smantellamento degli accordi di Bretton Woods. Il suo valore di costituzione iniziale fu pari a 100.

La quotazione dell’USDX è aggiornata parallelamente ai mercati del dollaro USA: dalla domenica sera, ora di New York, per 24 ore al giorno e fino alla sera del venerdì (sempre ora di New York).

L’indice USDX è quotato in futures sull’Inter Continental Exchange (ICE), è anche presente in ETF (Exchange Traded Fund), opzioni, CFD e fondi comuni di investimento. Durante l’arco della sua vita ha raggiunto un picco massimo di 165 circa e una quotazione minima di 70,698 il 16 marzo 2008.

L’indice USDX ha una propria quotazione con un personale grafico e il suo valore di mercato si stabilisce dalla sua forza o debolezza, partendo proprio dalla sua base 100. Un valore inferiore indica una perdita di valore del dollaro; un valore superiore a 100 dimostra che il valore del dollaro è in aumento. Facciamo un esempio:

  • Se l’indice quotasse 84.50, sta specificando una perdita del valore del dollaro del 15.50%.
  • Se l’indice quotasse 120,70, sta specificando un aumento del valore del dollaro del 20.70%.

I trader del Forex utilizzano l’indice USDX come indicatore della forza del dollaro USA. Sono molto interessanti i movimenti e le correlazioni con le coppie che hanno al proprio interno USD.

Guardando il grafico di USDX si può facilmente correlare e determinare il comportamento della coppia di valuta che include l’USD,  sia essa valuta base sia secondaria. La coppia che detiene USD come valuta di base si muoverà nella stessa direzione dell’USDX. Al contrario, se USD è la valuta secondaria, USDX e la coppia si muoveranno in direzioni opposte.

Un dollaro forte mostrerà una tendenza al ribasso sull’Eur / Usd, mentre un dollaro debole mostrerà una tendenza al rialzo.

Poiché l’USDX è composto per oltre il 50% dalla zona euro, EUR / USD è inversamente proporzionale. Questo potrebbe essere di grande aiuto per coloro che negoziano questo strumento. Quando l’USDX genera movimenti significativi, si può quasi sicuramente aspettarsi che gli operatori di valuta reagiscano di conseguenza al movimento.

I trader del forex usano l’USDX come indicatore chiave per la direzione del dollaro. Studi e proiezioni accurate negli anni sono di grande aiuto per valutarne l’andamento.

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