Analisi Fondamentale: punti di forza e punti di debolezza
L’esperienza precedente è sempre stata la base per ulteriori progressi in qualsiasi campo dell’attività umana e nell’operatività finanziaria non fa eccezione.
I mercati si muovono principalmente a causa di fattori fondamentali ma, ciononostante, l’interpretazione dell’analisi fondamentale non è semplice e può costituire un grosso problema. Un professionista che usa solo i fondamentali deve lavorare sodo per guadagnarsi un buon risultato.
Eseguire un’analisi fondamentale in modo efficace non è facile, l’operatore deve avere una profonda conoscenza della macroeconomia, delle dinamiche delle finanze internazionali, dei processi politici e sociali di una determinata nazione. Deve saper valutare adeguatamente certi eventi e misurare la loro influenza in un determinato contesto in rapporto anche a uno specifico tasso di cambio. Un buon operatore ha bisogno di prevedere le tendenze del mercato per trarre profitto dai risultati di precedenti cambiamenti politici o economici.
L’impatto di certi eventi, o notizie, deve essere stimato, considerando tutti gli altri fattori che, messi insieme, influenzano il mercato a un tasso di cambio specifico. Tuttavia, anche abili economisti, esperti finanziari, scienziati politici e analisti di mercato professionisti, a volte, non sono in grado di assolvere questo compito e molto spesso non ci azzeccano. La maggior parte dei piccoli speculatori, inoltre, spesso non è in grado di valutare l’importanza neanche di un solo particolare fattore fondamentale sul mercato, immaginiamo di tutti messi insieme.
In realtà, la reazione del mercato a un evento di cronaca, considerato ovvio, è spesso contraddittoria e inaspettata. Le possibilità di una corretta previsione dell’andamento del mercato sono inversamente proporzionali al numero di analisti che condividono lo stesso punto di vista. In altre parole, la maggior parte degli operatori ha più spesso torto che ragione nella comprensione degli eventi e dei fenomeni fondamentali e la loro previsione dei movimenti nel prossimo futuro è molto spesso errata.
Si evidenziano delle specifiche singolarità che sottolineano quello che ho appena illustrato.
La prima consiste nell’oggettiva impossibilità pratica nel prevedere i movimenti del mercato utilizzando l’analisi fondamentale, ciononostante, esiste anche una spiegazione molto semplice, razionale e fondamentale dei precedenti eventi e relativi spostamenti del mercato, a patto che vengano seguiti, memorizzati e sui quali viene scritta una storica e buona riflessione.
È un’attività relativamente semplice per l’operatore speculativo che osserva i principali dati economici e ha accesso a fonti di informazioni finanziarie. L’analisi serve per prevedere l’andamento generale dello sviluppo economico dei vari paesi. È facile, quindi, confrontare i tassi di crescita economica di due diversi paesi. Ciò consente all’analista di determinare con maggiore probabilità le principali tendenze nel cambiamento dei tassi delle valute nazionali.
Lo svantaggio è l’approssimazione utilizzata per l’analisi, inutile per le operazioni speculative di breve termine a causa dell’imprecisa determinazione dei livelli di entrata e uscita dal mercato.
L’operatività basata sull’analisi fondamentale è molto diffusa tra gli investitori o professionisti indipendenti. La stragrande maggioranza non è in grado, a causa della loro limitata competenza in macroeconomia e finanza, di interpretare correttamente molti dei vari fattori fondamentali che influenzano il mercato.
La seconda riprende il fatto che la stragrande maggioranza degli operatori professionali utilizza tendenze economiche globali a lungo termine. Gli operatori di mercato con capitali non sufficienti, non abbastanza grandi per aprire e mantenere posizioni strategiche, non possono permettersi scambi a lungo termine, nonostante posseggano buone capacità e un’inclinazione al trade posizionale.
Gli ordini stop, in una posizione di lungo termine, di fatto, dovrebbero essere piazzati a una distanza considerevole dalla posizione inizialmente aperta, e si può verificare che una singola perdita può rovinare completamente un conto di piccole dimensioni. La categoria degli operatori sottocapitalizzati spesso sognano di moltiplicare le dimensioni del proprio conto, con ingressi azzardati, in modo da poter passare all’operatività di lungo termine. La verità è che, di fatto, per le loro condizioni economiche non sono in grado di beneficiare delle proprie previsioni e analisi di lungo termine.
Un’analista vuole sempre sapere esattamente perché si verificano gli eventi e i movimenti di mercato, ma questa conoscenza non può aiutarlo molto. Chiedersi “Perché?” è di minore importanza, le domande a cui rispondere, prima di prendere le decisioni, sono altre: dove? Quando? Quanti?, specialmente per quelli che negoziano posizioni a breve termine o sono coinvolti in operazioni giornaliere.
In molti casi, le informazioni sui vari movimenti del mercato non sono importanti. Gran parte degli operatori dedicano moltissimo tempo alla scoperta e alla discussione delle cause delle precedenti fluttuazioni del mercato monetario. Questa conoscenza non ha alcun valore pratico perché a quel punto il treno è partito e il mercato ha già reagito a certi stimoli fondamentali e il tasso di cambio si adegua di conseguenza.
Il risultato positivo in sé è molto più importante dei mezzi che hanno contribuito a raggiungerlo. Trovare un giusto equilibrio di tempo e di tecnica è molto più utile per mettersi nella corsia dei profittevoli.
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