Lo Slippage, a volte feroce divoratore

Lo Slippage, a volte feroce divoratore

Lo Slippage, a volte feroce divoratore

Lo Slippage (slittamento) è la differenza tra il prezzo di mercato al momento dell’immissione di un ordine e il prezzo a cui viene effettivamente eseguito lo scambio. È una componente di rischio che il Trader deve conoscere a fondo e che deve tenere in conto.

Il Trader, o chi opera sui mercati finanziari, deve avere la stessa consapevolezza dell’apicoltore: prende tutti gli accorgimenti possibili, ma sa perfettamente che ha a che fare con api e che prima o poi sarà periodicamente punto.

 Lo slippage può verificarsi per una serie di ragioni e può essere positivo o negativo, cioè a favore o contro il Trader. Coinvolge entrambe le tipologie di order stop: stop entry e stop loss. Nessuno ha mai fatto attenzione a questo particolare, ma è proprio così.

Gli slippages sono più frequenti durante i periodi di alta volatilità, anche se possono avvenire in qualsiasi momento.

Ci sono due tipi di ordini che risultano più sensibili allo slippage:

  • ordini di mercato: in questo caso il broker è autorizzato ad eseguire il trade al prossimo prezzo migliore disponibile. Questa condizione si verifica più facilmente quando gli ordini sono molto grandi, per questioni di liquidità potrebbe essere complicato trovarla in un’unica soluzione e in quel momento.
  • stope limiti: quando un improvviso movimento di mercato rende impossibile eseguire il trade al prezzo indicato nell’ordine.

In concreto, vediamo un esempio: ammettiamo di voler acquistare l’EURUSD, la cui quotazione riporta un prezzo bid-ask di 1.1600/1.1601. Inseriamo quindi un ordine di acquisto a mercato di 1 lotto, con l’aspettativa che venga eseguito a 1.1601.

Tuttavia, nella frazione di secondo che ci vuole affinché l’ordine raggiunga il mercato, il prezzo cambia, oppure si verifica un leggero ritardo nella trasmissione dell’ordine a causa di una connessione internet lenta.

Per questo, otteniamo un prezzo di 1.1605. Tale differenza di 0.4 centesimi tra il prezzo previsto di 1.1601 e 1.1605 è ciò che viene comunemente chiamato slippage.

I quattro pips come abbiamo detto, potranno essere sia a favore del Trader che a sfavore, almeno per regolamento. Diversi brokers, senza scrupoli, sono stati scoperti per aver portato avanti pratiche di slippage asimmetriche.

Questi broker ritardano l’ordine intenzionalmente, attraverso una vera e propria manipolazione, passando lo slippage ai propri clienti solo quando é a loro vantaggio, e quindi sfavorevole al trader.

Sorge la necessità di evitarlo e risulta molto importante saper scegliere il momento di entrata, dopo la scelta di un buon broker.

Chiariamo ancora meglio il concetto. Supponiamo di aver inserito un ordine stop entry a 1.1800; il prezzo si muove al rialzo, colpisce il nostro ordine, ma non lo esegue immediatamente. Poco dopo ci ritroviamo un’esecuzione a un prezzo più alto, diciamo 1.1810, quindi con 10 pips di mancato profitto.

Allo stesso modo, lo slippage può coinvolgere anche lo stop loss. Supponiamo che il nostro stop loss è stato posizionato a 1.1780 e la piattaforma lo esegue a 1.1770, abbiamo avuto 10 pips di perdita aggiuntiva rispetto a quanto preventivato.

Le cause principali che generano uno slippage sono:

  • la volatilità di mercato:  i periodi di alta volatilità sono la causa più frequente per lo slippage, per la rapidità nell’aggiornamento dei prezzi. Nella frazione di un secondo i prezzi si possono muovere a rialzo o a ribasso con molta velocità. Situazione molto frequente quando si tratta di news molto importanti: i Non-Farm Payrolls per esempio o le conferenze stampe del governatore di una banca centrale importante.
  • La latenza: il tempo di latenza, ovvero un elemento associato alla velocità della connessione internet sia dei traders che dei server utilizzati dai brokers. Se la latenza (il lasso di tempo) che separa  il trader e il mercato è particolarmente elevata, é facile che vi sia un disallineamento maggiore tra il prezzo dell’ordine e quello effettivamente eseguito. Qui entrano in gioco i brokers e la loro capacità d’investimento per cercare di ridurre i tempi di latenza e garantire ai propri clienti slippages ridotti e poco frequenti.
  • La liquidità: anche la mancanza di liquidità può provocare uno slittamento. Succede quando i brokers non riescono a garantire una certa profondità degli ordini del book. Quando noi inseriamo un ordine in piattaforma, sostanzialmente stiamo dicendo al broker trovami qualcuno disposto a comprare quanto io sto vendendo a quel determinato prezzo che ho impostato. Se non c’è una controparte disposta a comprarea quel prezzo, l’ordine rimane in una sorta di limbo e viene eseguito quando il broker trova la prima offerta utile da parte del mercato.

Indirettamente, descrivendo le caratteristiche dello slippage, abbiamo anche segnalato molte caratteristiche che dovrebbe avere un buon broker: affidabilità e soprattutto amico del cliente.

In alcuni casi lo slippage si rivela famelico come la più feroce delle bestie nere, capace di bruciare i conti anche di brokers ed Hegde Fund. È il caso del 15 gennaio 2015, il giorno del super franco svizzero. Lo slippage ha bruciato i conti di moltissimi traders, di qualche broker e di qualche illustre Hedge Fund, come Everest Capital.

Fino a quel giorno il tasso di cambio del franco svizzero nei confronti dell’euro era definito a 1,20, provvedimento adottato dal settembre 2011. Perché? Per proteggere l’economia svizzera dalla crisi dei debiti sovrani dell’Eurozona e difendere i gruppi esportatori da una valuta molto forte.

La Banca Centrale Svizzera, aveva deciso di difendere il cambio EurCHF e si impegnava a intervenire, vendendo franchi svizzeri e comprando grandi quantità di euro, per mantenere il cambio in area 1,20.

Era il periodo della grande instabilità economica e finanziaria dovuta alla crisi di alcuni paesi europei, Italia compresa, e molti investitori ritenevano che in Europa solo il franco svizzero potesse dare buone garanzie per la tenuta dei loro investimenti. La domanda per la valuta continuava ad aumentare e di conseguenza il suo valore: la SNB intervenne per evitare che aumentasse troppo, cosa che avrebbe potuto danneggiare le esportazioni. Chi deve comprare all’estero beni e prodotti, preferisce un cambio favorevole con una valuta debole.

Il presidente della BNS, il 5 gennaio, l’aveva ribadito con forza: la soglia minima di 1,20 franchi per un euro, in vigore da oltre tre anni, rimane irrinunciabile.

FONTE: Corriere del Ticino

Il 15 di gennaio, sempre lo stesso Presidente Thomas Jordan, sorprende i mercati mondiali annunciando di togliere il limite imposto da oltre tre anni, tra l’altro unilateralmente, al tasso di cambio del franco svizzero nei confronti dell’euro e tagliando ancora di più il tasso sui depositi, da -0,25% a -0,75%.

La reazione sui mercati valutari non si fa attendere: con il rapporto di cambio EurCHF che scivola miseramente dopo aver toccato punte al ribasso del -30%, a 0,8700.

EUR/CHF, la trappola della SNB
EUR/CHF, la trappola della SNB

A quel punto, da buoni amministratori, gli svizzeri della Swiss National Bank possono liberarsi delle enormi riserve in euro e tornare ad acquistare franchi svizzeri. Nei conti di molti trader è il diluvio universale, un tremendo disastro.

Gli stop loss saltano senza che ci sia una controparte. Nella storia dei piccoli traders, e anche di qualche grande, si comincia a conoscere la regola del gioco dello stop loss, ossia che non c’è regola e certezza.

EUR/CHF, la trappola della SNB
EUR/CHF, la trappola della SNB

Senza una controparte che acquista non c’è regola che tenga, saltano anche gli stop loss e si vende anche a un prezzo molto più basso, e il margine può correre anche in territorio negativo: rosso sangue, il margin call copre il primo prezzo.

Immaginate tutti quelli che operavano con una leva considerevole, sicuri della protezione di uno stop loss. Una bufera devastante.

Quindi la lezione primaria, da tenere bene a mente dopo questa terribile esperienza, è che lo slippage può essere devastante quando non c’è abbastanza liquidità, ecco perché scegliere un broker che sia anche fornitore di liquidità è quanto meno essenziale.

Un broker ECN offre l’esecuzione a mercato e se non c’è nessuna banca disposta ad accettare la tua operazione di trading, a un dato prezzo, l’operazione di trading verrà accettata al miglior prezzo disponibile successivo.

Pertanto, questo tipo di broker, pur avendo la sua affidabilità, perché non dovrebbe manipolare nulla, non è in grado di garantire gli ordini condizionali come gli Stop Loss, i Take Profit, i Buy/Sell Stop e i Buy/Sell Limit.

Dobbiamo capire come funziona tutte le sfaccettature del trading e non essere avventurieri. Nello  specifico: se operiamo con un broker non-dealing desk saremo soggetto più frequentemente allo slippage, se invece ci siamo affidati ad un broker market-maker, potete ignorare quanto abbiamo esposto. ( vedi broker).

Quando esci fuori dal mercato, sei fuori. Quando ti trovi in saldo negativo, come in questi casi, il tuo broker ti chiederà di reintegrare la somma e il massimo che farai sarà chiudere la posizione. Adesso andiamo a vedere una panoramica di quello che è successo con l’occhio e la serenità del dopo.

EUR/CHF, la trappola della SNB
EUR/CHF, la trappola della SNB

A distanza di poco più di tre anni, il cambio EurCHF ritorna a 1.2000.

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