Monero, la cripto ad alto livello di privacy

Monero, alto livello di privacy

Monero, la cripto ad alto livello di privacy.

A differenza di molte altre criptovalute che sono derivate dal Bitcoin o dall’Ethereum, Monero si basa sul protocollo CryptoNight, un derivato dell’algoritmo CryptoNote. Questo tipo di algoritmo possiede significative doti di offuscamento della Blockchain.

È stata introdotta sul mercato delle criptovalute il 18 Aprile 2014 acquisendo una rapida ascesa: la sua crescita è stata esponenziale negli ultimi anni, portandola ad essere tra le prime dieci criptovalute più scambiate nel 2017 in tutto il mondo.

Il suo prezzo di emissione non è noto e neanche la fornitura massima. Ad oggi sappiamo che utilizza un Protocollo di consenso PoW con un attivo circolante di 16.377.000 token.

È ritenuta una delle criptovalute con estrema sintesi di privacy, tanto da garantire anche l’anonimo. Grazie ad un livello molto alto di privacy, Monero è definita anche fungibile; ciò significa che un’unità di Monero è uguale ad un’altra unità di Monero nella blockchain.

Questo livello estremo di anonimato rende Monero differente dai Bitcoin e da qualsiasi altra criptovaluta. Ciò potrebbe essere uno svantaggio visto che una grande quantità di token potrebbe essere collegata ad attività illecite.

Il 10 Gennaio 2017 il Monero ha ulteriormente rafforzato la riservatezza delle transazioni tramite l’algoritmo Ring Confidential Transaction sviluppato da Gregory Maxwell di Bitcoin Core. Mentre in precedenza le transazioni erano “offuscate” con un meccanismo che creava confusione e quindi ne diminuiva la tracciabilità, con il nuovo algoritmo si aggiunge un ulteriore livello di riservatezza, non mostrando i valori dentro una transazione a coloro che non ne prendono parte in modo diretto.

L’invio e la ricezione di indirizzi e gli importi transati sono per default offuscati. Le transazioni sulla blockchain Monero non possono essere collegate a un particolare utente o identità reale.

I progetti di Monero:

  • Kovri: Il progetto Kovri utilizza la crittografia end-to-end in modo che né il mittente né il destinatario di una transazione Monero debbano rivelare il proprio indirizzo IP dall’altra parte o osservatori di terze parti (la blockchain). Questo viene realizzato usando la stessa tecnologia che alimenta la rete oscura, i2p (Invisible Internet Protocol). Il progetto è attualmente in forte sviluppo attivo e non è ancora integrato con Monero.
  • OpenAlias: Il progetto OpenAlias ​​semplifica i pagamenti di criptovaluta fornendo FQDN (Fully Qualified Domain Names, ie example.openalias.org) per gli indirizzi dei portafogli Monero in modo da garantire la privacy di tutti. Il progetto è ben avviato ed è già stato implementato in molti portafogli Monero.

Monero si distingue in superiorità per i seguenti motivi:

  • Le transazioni sono meno costose: Monero è progettata per non creare colli di bottiglia che portino al sovraccarico e quindi all’aumento del costo delle transazioni.
  • È seriamente impegnata nei propri progetti di ricerca e sviluppo: vanta un team di oltre 180 collaboratori e uno degli obiettivi più urgenti che gli sviluppatori vogliono raggiungere è un sistema perché sia lo stesso utente a gestire personalmente le transazioni non confermate, problema davvero preoccupante per chi usa i Bitcoin.
  • Si basa su un algoritmo superiore: per “estrarre” i Bitcoin oggi serve un ritmo sempre più lento e l’ausilio di macchine sempre più potenti che consumano molta elettricità. Gli utenti normali sono esclusi a priori dal processo di mining, proprio per una questione d’investimenti e tecnici. Monero è invece estraibile anche con dei buoni e normali pc che molti utenti già possiedono.
  • Investe e garantisce una privacy sempre più potente: il suo team sta sviluppando un programma di sicurezza (Invisible Internet Project) che rende invisibile anche il più semplice possesso di Monero, non solo l’uso pratico della criptovaluta.

L’elevato livello di privacy di questa cripto ci ricorda un evento particolare: nel gennaio 2018, la società di cybersecurity AlienVault ha scoperto che migliaia di computer in tutto mondo sono stati infettati da un malware che ne sfrutta la potenza di calcolo per minare Monero.

La particolarità di questo malware era la sua provenienza: la Corea del Nord, per la precisione l’Università Kim Il Sung di Pyongyang.  Non è stata neanche la prima volta che l?Università facesse una cosa del genere, già nel corso del 2017 si era scoperto che aveva infettato, sempre allo stesso scopo, il server di un’azienda sudcoreana.

Le criptovalute sono in grado di offrire linfa finanziaria a un paese colpito duramente dalle sanzioni, si legge nel post di AlienVault. Per questa ragione non stupisce che i nordcoreani ne siano interessati.

Per certi versi, rischia di essere considerata la “moneta della criminalità” per le sue caratteristiche intrinseche e sarebbe proprio difficile l’utilizzo da parte dei governi. Sappiamo anche però che il primo utilizzo e scopo delle cripto era la privacy e la velocità di transazione.

Nonostante non possa piacere ai governi, non sarà facile disfarsene: è anonima, abbondantemente distribuita e facilmente minabile, bloccarne la diffusione e l’utilizzo è una missione praticamente impossibile.

Verifichiamo lo sviluppo del prezzo sul grafico.

L’andamento è simile a quello delle altre criptovalute. Impennata dei prezzi alla fine del 2017, raggiungendo quota 399.65 e poi inesorabile declino per tutto l’anno 2018. A giugno dell’anno 2019 il prezzo è quasi stabile al livello 95 dollari.

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