Personalità del trader e metodi di trading

Personalità del trader e metodi di trading

Personalità del trader e metodi di trading

Prima di parlare della personalità del trader, che determina, più o meno, il successo nell’operatività finanziaria, vediamo di cosa si tratta in generale.

La personalità è l’insieme delle caratteristiche psichiche e delle modalità comportamentali (attitudini, interessi, sentimenti, orientamenti) che definiscono il centro delle differenze tra individui nella varietà di contesti in cui si forma il comportamento umano.

Utilizzando le parole di Hans Jürgen Eysenck, uno psicologo tedesco, possiamo definirla in questo modo: “La personalità è la più o meno stabile e durevole organizzazione del carattere, del temperamento, dell’intelletto e del fisico di una persona: organizzazione che determina il suo adattamento totale all’ambiente.”

I trader sono persone che hanno diverse forme di personalità e diverse scale di ambizioni. Questa professione è svolta da uomini, donne, grassi, magri, belli, brutti, lenti, veloci, golosi, svogliati, professionisti e dilettanti. La lista possiamo allungarla come vogliamo.

Ogni trader si distingue per la sua personalità, il programma personale, la propensione al rischio, la soglia del dolore e il conto bancario. Alcuni possono avere diverse cose in comune, ma la maggior parte sarà certamente e in ogni modo diversa.

Ogni essere umano è unico, ha una propria personalità, delle preferenze personali, una propria situazione di vita che insieme contribuiscono a raggiungere più o meno il successo. La propria personalità non deve mai essere presa sottogamba, specialmente nell’ambito del trading, ma, aggiungerei, anche in ogni ambito professionale.

Per comprendere come fare al meglio l’attività di trading, bisogna cimentarsi a scoprire se stessi, la propria “personalità commerciale”, la quale determinerà lo stile e il metodo di operatività compatibile per se stessi.

In altre occasioni, ho sempre affermato che il trading è un vestito su misura e ribadisco, in questa sede, che non è mai stato un abito di taglia unica. È una condizione che non esiste. Non esiste un unico metodo che vada bene a tutti i trader e che sia profittevole allo stesso modo per tutti.

La prima base di questa attività è fare un’autovalutazione della propria personalità: comportamenti, convinzioni e mentalità. Bisogna farsi delle domande per conoscersi bene e rispondersi con sincerità, se ci si vuole correggere: mi considero disciplinato? Sono contrario alla gestione del rischio o ne sono un grande amministratore? Sono indeciso o istintivo? Paziente o esplosivo? Preferisco fare bungee jumping o visitare un museo?

Le domande giuste mi aiuteranno a percorrere la strada della buona gestione e mi metteranno nella direzione giusta per essere produttivo senza perdite di tempo.

Un ottimo modo per aiutarsi con il processo di autovalutazione è tenere un diario di trading, dove saranno registrati tutti i propri comportamenti. È un metodo che aiuterà ad analizzare i personali processi di pensiero post-negoziazione e a identificare i punti di forza e di debolezza della propria operatività.

Capire la propria personalità è una cosa, comprenderla mentre si lavora al mercato è una questione completamente diversa. Un diario di trading curato consente di rivedere le proprie operazioni vincenti e perdenti e identifica i motivi specifici per cui si ha avuto un profitto o una perdita.

Il trading è un vestito su misura che va lavorato, cucito, strappato e rimodellato continuamente, anche mentre si sta facendo operatività al mercato. È così che si riuscirà a scoprire qualcosa della propria personalità, chi si è veramente e fin dove possiamo arrivare. È un allenamento a cui non ci si deve sottrarre, pena la buona preparazione. Lo stesso metodo, utilizzato da persone diverse, porta inevitabilmente a risultati diversi per una questione di personalità.

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