Tether, la cripto legata al dollaro

Tether, la cripto legata al dollaro

Tether, la cripto legata al dollaro

L’USDT è il simbolo di Tether, una criptovaluta nata dalla blockchain di Bitcoin tramite il protocollo Omni Layer. Copia il simbolo del dollaro, USD appunto, aggiungendo una T finale, Tether. La data di rilascio della cripto è stata il 26 novembre 2014, con un’emissione totale prevista di  2.2 milioni.

Come per i Bitcoin, anche Tether è una moneta decentralizzata e le transazioni sono trasparenti, l’unica differenza è che non sono soggette a commissioni e sono molto più veloci. Tether, a differenza delle altre cripto, spicca per la sua quasi stabilità.

Il suo andamento, come potete notare dal grafico, sembra quasi del tutto piatto. La sua quotazione media si mantiene attorno al valore 1. Il suo obiettivo è rimanere quasi stabilmente ancorato attorno alla soglia di un dollaro.

A differenza delle altre valute, Tether si vuole distinguere per la sua stabilità, un’entità progettata per l’esenzione alla volatilità, a livello di valore, ma agganciato alla parità di uno-a-uno con il dollaro. L’ unica ragione per cui 1 USDT vale effettivamente 1 USDT è che le borse mantengono una riserva di USD per ogni USDT esistente.

Ogni unità USDT è supportata da un dollaro USA detenuto nelle riserve di Tether Limited, società delle Isole Vergini britanniche, stando a quanto ricostruito dal New York Times, e può essere riscattato attraverso la piattaforma Tether.

L’USDT può essere trasferito, conservato o speso, proprio come i Bitcoin o qualsiasi altra criptovaluta. È molto utilizzato, sia da utenti privati che dalle stesse piattaforme di exchange, come ciambella di stabilità per resistere ai periodi di volatilità delle criptovalute.

I trader o gli investitori più accorti lo utilizzano per passare da una criptovaluta all’altra nei momenti di alta tensione, senza così avere la necessità di dover convertire il loro denaro in altre valute ufficiali. Tether può essere utilizzata anche per congelare i profitti in momenti di alta volatilità o per trasferire i fondi da una piattaforma all’altra, che spesso non trattano le stesse criptovalute.

Alcune piattaforme lo utilizzano al posto del dollaro per i conti dei clienti, ma anche per fare scambi tra criptovalute con le altre piattaforme senza dover detenere conti in dollari.

Potrebbe sembrare tutto conveniente e lecito, ma così non sembra.  Tether offre il vantaggio di essere quasi stabile, ma ci sono degli aspetti a cui bisogna dare molta attenzione e consapevolezza:

  • uno dei punti dei termini d’uso della cripto recita: non c’è un contratto legale con l’azienda Tether per il quale si possa chiedere a noi di scambiare i tuoi Tethers con della valuta fiat. Non c’è nessuna garanzia contro perdite quando compri, scambi, o vendi Tethers. In sostanza, Tether non offre alcuna garanzia all’utente, su cui grava tutta la responsabilità e il rischio.
  • È una contraddizione dire che l’emissione dei token sono agganciate al 100% dalle riserve di valuta fiat, e cioè il dollaro, quando l’azienda non garantisce in maniera formale la liquidazione dei token stessi.
  • Il periodo di luglio e agosto 2017, l’offerta di Tether è velocemente cresciuta di oltre 100 milioni di dollari. La società sostiene di essere totalmente coperta da valute fiat, ma molti cominciano a chiedersi da dove questi soldi siano saltati fuori.
  • La società ha anche stretti legami con Bitfinex, un popolare sistema di Exchange di valuta digitale con sede anch’esso nelle Isole Vergini britanniche, ed è stato multato dalle leggi degli Stati Uniti. In precedenza, Tether aveva negato di avere una connessione diretta con Bitfinex, ma un rapporto del New York Times, lo scorso novembre 2017, ha rivelato una chiara linea di legame tra le due società.
  • Solo a gennaio 2018 sono stati immessi sul mercato 850 milioni di Tether e un rapporto anonimo diffuso in rete ha sottolineato che l’emissione sia coincisa con la caduta del Bitcoin, e che sarebbero stati utilizzati per acquistare Bitcoin a prezzi convenienti: Il 48,8% dell’aumento del prezzo nel periodo preso in considerazione cade nelle due ore successive all’arrivo dei Tether nel wallet di Bitfinex, afferma il comunicato.

L’exchange, uno dei grandi al mondo, e la società che emette i Tether hanno lo stesso Ceo e lo stesso direttore generale.

A seguito di questo fatto, la Commodity Futures Trading Commission, l’authority americana dei mercati futures, ha aperto un’inchiesta per verificare. L’accusa è di aver manipolato i prezzi del Bitcoin lo scorso anno, utilizzando i Tether emessi troppo disinvoltamente. Il rapporto anonimo aveva infatti notato anche l’anno scorso picchi al ribasso del Bitcoin con picchi di emissioni del Tether.

Un rapporto di Tony Arcieri, esperto di cybersicurezza, sostiene che Tether e la società collegata potrebbero creare token dal nulla a supporto del loro valore.

Ci sono dubbi sulle riserve di dollari, ma Tether non sta facendo nulla per dimostrare di avere i soldi corrispettivi a sostegno dei suoi token. La società sostiene di avere oltre 2 miliardi di dollari liquidi.

Fino a quando Tether non sarà in grado di dimostrare che ha effettivamente quel denaro in banca, le preoccupazioni sul valore della valuta e sull’effetto corrispettivo sul mercato potrebbero solo peggiorare.

Questa incertezza potrebbe spingere il prezzo di Bitcoin ancora più in basso, ma la verità, a pensarci bene, potrebbe essere anche peggiore.

Ad oggi, a distanza di quasi un anno, è ancora quotata e non è successo nulla, che siano state vere le affermazioni del rapporto non lo possiamo sapere con certezza, ma vi abbiamo fornito quanto sappiamo fino ad ora.

Quello che sappiamo è che Tether ha distrutto 500 milioni di gettoni nel mese scorso USDT, ottobre 2018,per combattere l’inflazione dei Token. Questa mossa può essere spiegata solo per spingere il tasso di cambio verso il suo normale valore di $ 1,00.

L’offerta USDT è diminuita di circa il 25%. Ci sono attualmente circa 2 miliardi di dollari in circolazione. I  500 milioni di USDT che sono stati distrutti stanno migliorando la condizione dello stablecoin. La società ha dichiarato che ci sono circa 466 milioni di dollari americani ancora lasciati sul conto del Tesoro,  ma non c’è testimonianza di una sola persona che si è fatta avanti e ha detto che ha convertito con successo i Tethers in USD.

Il primo novembre scorso, attraverso un annuncio su Twitter, Tether ha dichiarato: Siamo lieti di poter confermare che Tether ha un account con Deltec Bank & Trust Limited https://tether.to/tether-banking-relationship-announced/ …. Conferma saldo al 2018-10-31 in allegato.

La Deltec Bank & Trust Limited si trova alle Bahamas e Tether dovrebbe avere un saldo di 1,8 miliardi di dollari.

Tuttavia, Tether ha recuperato lo stato della crisi e sembra stabile come non mai. Nonostante tutti gli scandali, il token USDT rimane ancora un ottimo strumento di copertura per il mercato di Cryptocurrency Bears.

I depositi e i prelievi in USD spesso impiegano da 1 a 4 giorni lavorativi per essere completati nel circuito di in un sistema bancario tradizionale. Se un’operazione viene eseguita di notte, o nei fine settimana, potrebbe avere un’estensione di tempo più lunga.

I trasferimenti SWIFT (Society for Worldwide International Financial Telecommunication) sono molto costosi, variano dai venti a trenta dollari o più.

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