Indice S&P 500

Indice S&P 500 è Lo Standard & Poor’s 500

Indice S&P 500

Lo Standard & Poor’s 500 è il più importante indice azionario nordamericano istituito la prima volta nel 1923 (senza 500).  

È un indice azionario di tipo value weighted (il prezzo di ogni azione viene ponderato per la capitalizzazione) che comprende le 500 più grandi società, rappresentative dell’80% circa della capitalizzazione di mercato e quotate sul New York Stock Exchange (Nyse), all’American Stock Exchange (Amex) e al Nasdaq.

È stato sviluppato e continua a essere gestito da S&P Dow Jones Indices, una joint venture controllata da S&P Global.

Lo S&P 500 è stato introdotto nel mercato il 4 marzo del 1957 e sebbene storicamente siano nati prima gli altri indici, tipo il Dow Jones, questo paniere ha assunto con il tempo maggiore importanza presso gli investitori.

La sua composizione diversificata e la sua metodologia di ponderazione lo distinguono da indici quali il Dow Jones Industrial Average o il NASDAQ. Molti ritengono che sia la migliore rappresentazione del mercato azionario statunitense e una spia dell’economia USA.

È, infatti, il principale benchmark azionario relativo ai titoli quotati a Wall Street ed è il sottostante per un ampio ventaglio di prodotti derivati, quali futures, opzioni e certificates. Prima del 1957, quando ancora non esistevano i computer, infatti, l’indice di S&P conteneva soltanto 90 titoli.

Oggi, tutti i titoli quotati si riferiscono ad aziende statunitensi con una capitalizzazione di mercato superiore a 6,1 miliardi di dollari, un flottante del 50%, un volume di scambi mensili non inferiore a 250.000 azioni negli ultimi sei mesi.

Le società in questione devono inoltre presentare un utile di bilancio nei quattro precedenti trimestri, inteso come somma totale. I requisiti esatti che le azioni devono avere per essere inserite sono:

  • L’emittente deve essere una società statunitense;
  • La capitalizzazione di mercato deve essere almeno pari a 6 miliardi di dollari;
  • La società deve aver prodotto un risultato positivo nei precedenti quattro trimestri;
  • Il titolo deve possedere un’elevata liquidità e il turnover velocity del flottante deve essere pari almeno 30% (ciò significa che il rapporto tra il controvalore delle azioni negoziate in un anno e la capitalizzazione di mercato deve essere almeno pari a 0,3);
  • La società deve possedere un flottante pari ad almeno al 50%;
  • Il peso dei diversi settori industriali all’interno dell’indice deve riflettere il loro peso all’interno del mercato di riferimento;
  • Un valore medio annuale dell’azione superiore a 1,0 dollaro.

Affinché il numero di azioni presenti nell’indice sia realmente rappresentativo del mercato, viene calcolato, per ogni titolo, l’Investable Weight Factor (IWF). Tale indicatore serve per escludere pacchetti di azioni (superiori al 5%) di proprietà degli azionisti di lungo periodo e quindi non destinati alle negoziazioni di borsa. L’IWF è pari al rapporto tra il flottante realmente disponibile per il trading e il totale delle azioni emesse.

Lo S&P 500 non è sottoposto a controlli periodici programmate con cadenze temporali predeterminate. Le modifiche concernenti inserimenti, esclusioni e/o cancellazioni di uno o più membri, oppure modifiche attinenti i pesi associati a ognuna delle parti (operazioni di ribilanciamento) che si rendono necessarie a seguito di operazioni sul capitale, così come le modifiche dell’IWF, possono avvenire in qualunque momento dell’anno.

Tutti i titoli inclusi nell’S&P 500 sono parte integrante anche di altri listini, anch’essi allargati:

  • S&P 1500, che include S&P MidCap 400 e S&P SmallCap 600;
  • S&P Global 1200 (S&P 500® (US), S&P Europe 350, S&P TOPIX 150 (Japan), S&P/TSX 60 (Canada), S&P/ASX All Australian 50, S&P Asia 50 and S&P Latin America 40).
  • S&P 500 Top 50 è un indice correlato che misura soltanto le 50 maggiori società presenti nell’S&P 500.
  • Il Future sull’S&P 500, introdotto nel 1982, è lo strumento principe usato dai gestori per seguire l’indice o per eseguire coperture sul mercato Usa. È contrattato al CME (Chicago Mercantile Exchange).

Come tutti i maggiori indici, l’S&P 500 si avvale del Global Industry Classification Standard (GICS) per suddividere le società in settori come energetico, sanitario, finanziario, IT e al dettaglio.

Attualmente il settore più rappresentato nello S&P 500 è quello IT (38%), seguito dai beni di consumo (14.2%), da quello finanziario (12.3) e sanitario (11.8%). L’industria è al 6.1%. I settori minori sono materiali e telecomunicazioni (3.7%).

I titoli che hanno un peso maggiore nel paniere sono dieci, insieme raggiungono il 22% circa del totale:

Apple, Microsoft Corp, Amazon, Facebook, Berkshire Hathaway, JP Morgan Chase, Alphabet C, Alphabet A, Johnson & Johnson, Exxon Mobil.

Il valore dell’S&P 500 è calcolato automaticamente ogni 15 secondi sulla base dei prezzi degli ultimi contratti conclusi nell’orario di negoziazione, ovvero dalle 09:30 (le 15:30 ora italiana) alle 16:00 (le 22:00 ora italiana) da Reuters America, società del gruppo Thomson Reuters Corporation.

Gli orari sono disallineati quando in Europa scatta l’Ora legale, poiché negli USA l’ora legale è spostata di un paio di settimane rispetto all’Europa, per cui apertura e chiusura di Wall Street slittano di un’ora in anticipo o in ritardo.

Il codice dell’indice sui mercati americani è GSPC o SPX, o talvolta è indicato anche come ^GSPC o ^SPX.

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