James R. Keene James R. Keene James R. Keene
James R. Keene è uno degli operatori finanziari di maggior successo alla fine del XIX secolo. Jesse Livermore, parlando delle leggende finanziarie del suo tempo, definì Keene il “più grande di tutti”. È stato un uomo che ha fatto e perso fortune molte volte e ha vissuto una vita degna di essere chiamata “piena”.
James Keene è nato a Londra l’8 febbraio del 1838, deceduto il 3 gennaio 1913 a New York. È stato un agente di cambio di Wall Street e un importante proprietario e allevatore di cavalli da corsa purosangue.
La sua famiglia emigrò negli Stati Uniti nel 1852, quando aveva quattordici anni. Da ragazzo ha trovato lavoro in diversi settori, anche come guardiano di mucche e muli in una postazione militare. Nonostante tutto ha sempre studiato fino a laurearsi in legge.
Fin dalla sua giovinezza era attratto dagli investimenti nelle compagnie minerarie della California e del Nevada, per cui fece molti affari. Tra alti e bassi, riuscì ad avere il seggio del senatore Felton alla Borsa di San Francisco, quando questi fu nominato tesoriere dal governo.
Keene non solo ripagò bene il senatore, ma si dice che nel 1876 aveva guadagnato diversi milioni – alcuni dicono sei milioni di dollari – speculando sulle azioni minerarie durante il periodo “Bonanza”. Alla fine fu nominato presidente della Borsa di San Francisco.
Nel 1876 si trasferì nel cuore del centro finanziario del paese, a New York City. Mentre viveva lì, s’interessò alle corse dei cavalli e iniziò a investire pesantemente in una scuderia di cavalli da corsa purosangue.
Non appena arrivò, una delle storie più famose che si raccontavano in strada è quella dell’avversario Jay Gould, allora il mago di Wall Street. Qualcuno gli disse: dicono che Jim Keene, il milionario della California, sta arrivando a New York in un’auto di palazzo. Lui rispose: va bene, lo rispedirò indietro in un vagone merci.
Effettivamente Jay Gould si rivelò il suo peggior nemico. Erano i tempi dello speculatore individuale. James Keene era da solo e le sue capacità gli procurano grandi profitti. Jay Gould era continuamente alla ricerca del suo scalpo.
Nell’anno 1884, la fortuna di Keene era più che raddoppiata. Voleva conquistare il mercato mondiale del grano. Proprio quando sembrava che tutto fosse pronto, Jay Gould, insieme ad altri, scatenò un duro contraccolpo finanziario che riportò le finanze di Keene al disastro. Keene ne usciva fuori con circa un milione e mezzo di dollari di debiti.
In quell’occasione, un giornalista newyorkese ebbe occasione di fare visita alla residenza di Jay Gould, sulla Fifth Avenue. Gould indicò all’uomo un magnifico dipinto a olio. Guarda lì, gli disse esultante. Là pende lo scalpo di James R. Keene.
Il dipinto a cui si riferiva era la “Pecora” di Rosa Bonheur. Gould l’aveva comprata a un certo prezzo dall’uomo che l’aveva offerta mettendo i beni all’asta di Keene. Gould se ne rallegrò. Come opera d’arte significava poco o nulla per lui, ma come trofeo per la sua vittoria era per lui molto soddisfacente.
Non per nulla scoraggiato Keene, quando seppe di questo gesto di arroganza e riferendosi alle manipolazioni con cui era stato ripulito, disse: l’esperienza mi ha insegnato la cautela, la lezione ne è valsa la pena. Camminerò ancora per Wall Street fino quando ogni uomo della banda che ha pianificato la mia rovina e l’ha operata o sarà morto o sarà in bancarotta.
Preparò il suo ritorno alcuni anni dopo, dopo essere stato assunto da William Havemeyer, un potente investitore di Wall Street, per gestire un fondo azionario. James Keene aveva un grande talento nella manipolazione del mercato.
La sua bravura gli consentì di essere ingaggiato da JP Morgan e William Rockefeller per la gestione dei loro fondi. Quest’occasione permise nuovamente la sua ascesa come forza ricca e potente nella comunità finanziaria di New York.
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